Sunday, June 10, 2012

Alle soglie (dei trenta)

Mio cuore, monello giocondo che ride pur anco nel pianto,
mio cuore, bambino che è tanto felice d'esistere al mondo,


pur chiuso nella tua nicchia, ti pare sentire di fuori
sovente qualcuno che picchia, che picchia... Sono i dottori.


Mi picchiano in vario lor metro spiando non so quali segni,
m'auscultano con li ordegni il petto davanti e di dietro.


E sentono chi sa quali tarli i vecchi saputi... A che scopo?
Sorriderei quasi, se dopo non bisognasse pagarli..


«Appena un lieve sussulto all'apice... qui... la clavicola...»
E con la matita ridicola disegnano un circolo azzurro.


«Nutrirsi... non fare più versi... nessuna notte più insonne...
non più sigarette... non donne... tentare bei cieli più tersi:


Nervi... Rapallo... San Remo... cacciare la malinconia;
e se permette faremo qualche radioscopia...»


II


O cuore non forse che avvisi solcarti, con grande paura,
la casa ben chiusa ed oscura, di gelidi raggi improvvisi?


Un fluido investe il torace, frugando il men peggio e il peggiore,
trascorre, e senza dolore disegna su sfondo di brace


e l'ossa e gli organi grami, al modo che un lampo nel fosco
disegna il profilo d'un bosco, coi minimi intrichi dei rami.
E vedon chi sa quali tarli i vecchi saputi... A che scopo?
Sorriderei quasi, se dopo non fosse mestiere pagarli.


III


Mio cuore, monello giocondo che ride pur anco nel pianto,
mio cuore, bambino che è tanto felice d'esistere al mondo,


mio cuore dubito forte - ma per te solo m'accora 
che venga quella Signora dall'uomo detta la Morte.


(Dall'uomo: ché l'acqua la pietra l'erba l'insetto l'aedo
le danno un nome, che, credo, esprima un cosa non tetra.)


È una Signora vestita di nulla e che non ha forma.
Protende su tutto le dita, e tutto che tocca trasforma.


Tu senti un benessere come un incubo senza dolori;
ti svegli mutato di fuori, nel volto nel pelo nel nome.


Ti svegli dagl'incubi innocui, diverso ti senti, lontano;
né più ti ricordi i colloqui tenuti con guidogozzano.


Or taci nel petto corroso, mio cuore! Io resto al supplizio,
sereno come uno sposo e placido come un novizio.

Monday, April 23, 2012

Le newsletter della domenica sera.


Non c'è nulla di più triste delle newsletter della domenica notte. Arrivano giusto appena dopo il messaggio che indica il rinnovo dell'abbonamento del cellulare, ti illudono che anche in quest'ora della settimana - così noiosa e mesta - qualcuno ti abbia scritto, ispirandoti un moto di ottimismo quando con la coda dell'occhio scorgi accanto al tuo indirizzo e-mail posto a lato della schermata del browser il meraviglioso simboletto "(1)".

A quel punto ti si riempie di speranza il cuore, credi per un istante che tutto sommato il mondo non sia così ostile se pure la domenica sera qualcuno si è ricordato di te, qualcuno di importante, al quale non hai riservato l'accesso diretto alla casella "spam", qualcuno che non ha nemmeno attinenza col lavoro, per il quale usi un altro indirizzo.

E invece le tue speranze si infrangono sul reminder dei "dieci migliori articoli della settimana" del giornale online al quale giuri di volere ritirare subito la subscription (non lo farai mai, sei pigro), oppure sulle tue "weekly recommendation" sul social network di merda che non usi mai e non capisci nemmeno per quale motivo vi hai aderito.

Se queste debbono essere le mail che danno la stura ad un nuovo tragico inizio di settimana, allora rimpiango i primi anni duemila, quando l'assenza di un servizio anti-spam efficace faceva sì che la tua casella di posta si riempisse di spazzatura sconcia dal titolo altisonante:

"Cheap Viagra 4U!!" (questa sì che è un offertona, altro che weekly recommendations from the New York Times..),
"Hi! I'm Tatiana and I wanna have sex with you" (piacere Tatiana, immagino tu venga dall'est europa, ah cosa dici? fai così tanti errori di battitura perché sei solo un server bielorusso che cerca di estorcermi il numero della carta di credito? interessante...)
e non dimentichiamo la spam mail più tranchant di tutte, quella che ti obbligava ad un crudo e impietoso momento di autocoscienza, ossia la caustica:
"You can finally enlarge your penis NOW with my miracle pills!"


Ah care vecchie spazzature telematiche, figlie di un server minore, ormai ricordo lontano, forse un domani non troppo distante assurgerete anche voi al magico status di "vintage" e sono sicuro che ci sarà qualche pirla hipster, con la laurea breve presa allo IED di Milano, che vi dedicherà una conferenza seguita da legioni di studenti scemi.
Per ora accontentatevi di questo scemo che vi ha a dedicato queste poche righe.

Lo stesso scemo che, prima di spegnere il computer, rivolge un ultimo pensiero, ispirato al rimpianto, al generale Joseph Okoboto del Burkina Faso, il quale era solito scrivermi regolarmente per comunicarmi ogni volta in toni entusiastici di aver trovato un tesoro e per supplicare con insistenza il mio prezioso aiuto per trasferirlo sul sistema bancario europeo. La buonanima mi prometteva sempre di farmene avere una consistente parte come ricompensa. Pensa un po' che generosità, questi africani.

Il mio pensiero quindi attraversa il Mediterraneo per volare a te, povero generale, così fortunato da trovare un tesoro in un paese così povero, e così malato di Alzheimer da volermelo ricordare ogni settimana.

Sunday, March 25, 2012

pointless thoughts

i pensieri sono troppi e scalpitano per uscire tutti insieme, così si incastrano e non ne esce nulla.

ci sono quei momenti in cui vorresti ridurre ogni persona che t circonda ad una caricatura grottesca per la semplice paura di ammettere che, così come naturalmente è, la tua vita inizia a puzzare di noia.

Sono sempre stato troppo coscienzioso, o troppo pavido, per sentirmi sporco. Sono inoltre stato troppo buonista e moralista per ammettere che certe dinamiche, anche se non si vedono, non significa che non esistano o che non possano muovere i fili della propria vita senza che ce ne si renda conto.

Non è semplice ammettere che tutte le sovrastrutture che ci costruiamo, dal lavoro di che ti fa emergere socialmente, alle amicizie, agli affetti sono tutti strumenti per fuggire lentamente e per vie traverse dalla monotonia dalla quale dovremmo invece scappare correndo dritti e il più velocemente possibile.

Friday, March 2, 2012

L'aria calda

L'aria calda mi fa impazzire, emana una elettricità che mi lede i nervi.
Mi sento come un animale prima del terremoto.
Ho sempre pensato che se mai fossi stato un aspirante suicida avrei scelto i primi giorni d'estate per farla finita.
Perché ti fanno sentire nudo e dolorante come non mai.
L'alternarsi delle stagioni, così sensuale e arcano, mi affatica così tanto da volermi fare vivere in un luogo in cui le stagioni sono una o al massimo due e il clima è sempre uniforme.
Ma forse è solo perché mi sento particolarmente debole. E vecchio.

Monday, February 27, 2012

Ecstatically scolded

Crackle the sound of this unexpected bound
black is your hair and your glance too deep to bear

you cuddle me now but you'll sever me somehow

And I feel so small, 'cause I finally got it all
and I feel your call but it's not easy at all

My eyes are screaming loud, how the hell could I stay proud?
'cause I would crawl at your door, begging your lips for some more

But I feel all sore, like I've never ever done before
And I'm strong no more, if you wanted me you just scored.

You blessed my day, while you chase me I'm your prey
So please shake my world, your the buyer I'm just sold.

Tuesday, January 31, 2012

Carmilla's coming...

"The fiend who betrayed our infatuated hospitality has done it all. I thought I was receiving into my house innocence, gaiety, a charming companion for my lost Bertha. Heavens! what a fool have I been!"