Accidenti, l'ho scoperta proprio come della cover degli swans casualmente su you tube.
Ed è amore a prima vista. E' bellissima, sia la voce che lei. E devo dire che non pensavo esistessero ragazze così belle, brave e capaci pure di suonare bene la chitarra.
Ma forse non ci sono andato troppo lontano: non a caso è australiana. Credo fermamente che in questo emisfero di ragazze così non ce ne siano...
UPDATE DEL 30-08-2008
Il video è stato tolto da YouTube e non riesco a trovare nemmeno gli altri in cui cantava canzonacce tamarre.
Conferma così la sua effimera natura di ninfa, manifestatasi radiosa e quindi sparita in un alone di mistero...Cazzo però perchè lei sparisce e tutti i video dei ragazzetti emo del cazzo che frignano depressi restano tutti online??!! Non è giusto...
Sunday, June 22, 2008
Non ci posso credere!
Quando sono una vera reinterpretazione dell'originale secondo il differente stile dell'artista che la esegue, credo che la cover sia un'ottima espressione artistica.
Ma è sempre esistito un pezzo che nessuno è mai stato capace di coverizzare decentemente. Tutti i tentativi operati su tale canzone - anche ad opera di valenti bands - sono naufragati miseramente: quel pezzo è l'immortale inno "Love will Tear us Apart" degli immensi Joy Division.
Bene, rimarcando ulteriorment eil concetto questa è sempre stata la canzone incoverizzabile nel mio immaginario musicale, finchè non ho scoperto questo:
C'è anche da dire che se solo avessi saputo che un gruppo geniale come gli Swans ci aveva provato, beh già sarei stato più possibilista, poi giudicate voi se il risultato non è piacevolissimo.
Ma è sempre esistito un pezzo che nessuno è mai stato capace di coverizzare decentemente. Tutti i tentativi operati su tale canzone - anche ad opera di valenti bands - sono naufragati miseramente: quel pezzo è l'immortale inno "Love will Tear us Apart" degli immensi Joy Division.
Bene, rimarcando ulteriorment eil concetto questa è sempre stata la canzone incoverizzabile nel mio immaginario musicale, finchè non ho scoperto questo:
C'è anche da dire che se solo avessi saputo che un gruppo geniale come gli Swans ci aveva provato, beh già sarei stato più possibilista, poi giudicate voi se il risultato non è piacevolissimo.
un rarissimo caso di amore transalpino
Ok il sottoscritto è sempre stato filoanglosassone, non è mai stato un patito delle treadizioni, della lingua e della cultura francese, anzi... però devo ammettere che un paio di cose belle le si trovano anche oltralpe.
Ce n'è una in particolare che per me è favolosa, che se ascoltata nel meraviglioso centro di Parigi, nella cornice di Place de Vosges o durante una passeggiata ai giardini di Louxembourg, è capace di suscitarmi una suggestione tale da farmi pure accettare la remota idea di poter essere francese e sentirmi a mio agio in tale condizione.
Eppoi diciamoci la verità, ora che i cugini d'oltralpe non ci sentono: le francesi sono proprio bone!!!
Ce n'è una in particolare che per me è favolosa, che se ascoltata nel meraviglioso centro di Parigi, nella cornice di Place de Vosges o durante una passeggiata ai giardini di Louxembourg, è capace di suscitarmi una suggestione tale da farmi pure accettare la remota idea di poter essere francese e sentirmi a mio agio in tale condizione.
Eppoi diciamoci la verità, ora che i cugini d'oltralpe non ci sentono: le francesi sono proprio bone!!!
Saturday, June 21, 2008
un fiume in piena
Ho veramente troppi progetti per la testa.
Finire il dottorato, restare in università, diventare avvocato ed essere un buon professionista, andare a studiare in usa e magari chi lo sa, se sono bravo magari trovo qualcosa lì, ma forse no, una volta raggiunta la posizione alla quale ambisco restare qui, che alla fine in Italia si vive meglio, però vuoi mettere che vita puoi fare a New York, quanto può essere intensa ed appagante, sì però non credi che dopo un po' ti stancherebbe e vorresti una dimensione di vita più raccolta...
Ho veramente troppo casino in testa. E qualche paura. Paura di arrivare all'ultimo e non farcela, paura di trovarmi un giorno semplicemente stanco. Paura che lo stress peggiori la mia ipocondria e mi precluda delle occasioni.
In realtà questi sono i momenti in cui la varietà delle cose che faccio nella vita invece di sembrarmi intrigante si rivela destabilzzante.
Io nel complesso non farei mai a cambio con chi a vent'anni passa tutto il giorno nell'ufficio in cui trascorrerà tutta la vita. Però in questi momenti la relativa calma della loro routine sarebbe sicuramente una fonte di tranquillità.
Vorrò mai sposarmi? Ci sono cose della vita di coppia che mi atterriscono, anche dopo un anno che non le vivo più. E sono spinto a credere che di fatto uno come me non potrà mai essere felice, a meno di non trovare proprio una persona perfetta. Che non ti stanchi mai. Oppure, come è molto più probabile, che ad un certo punto ci si accontenti, si viva una vita approssimata perchè si sentono gli anni che passano e la paura di rimanere soli è troppa. Dio che prospettiva ugualmente deprimente.
Il succo del discorso puà quindi essere:
Cerchiamo ora, finchè questo panico da solitudine non lo proviamo, ad avere gloria e amore, ma tenendo ben presente che quello che trovi oggi può precluderti ciò che puoi ancora avere in futuro. E puoi sempre trovarti ad avere meno di prima. Che fatica. Se li tengano loro gloria ed amore, ogni tanto mi sembra preferibile vizio e piacere allora! Ma anche questi hanno un costo, per esempio ritrovarsi con il fegato spappolato, con tre figli da tre persone diverse con le quali non vorresti passare nemmeno un secondo che non sia a letto, o peggio con qualche altra malattia che ti manda nella tomba.
Quindi che fare? Qule rischio accollarsi? Cadere nell'individualismo spinto e massimizzare il proprio piacere o impegnarsi con gli altri per qualcosa che ti sopravviva e vada oltre il tempo di un orgasmo?
Non so forse 'ste riflessioni un po' amare saranno il frutto della cervicale che mi fa compagnia da stamattina.
Ora vorrei solo essere sdraiato in un prato deserto, dormire e sentire il vento che mi rinfresca la pelle. Ma invece sono qui sulla mia poltrona con un'afa micidiale in una città rovente.
quando si dice il culo... :-D
Finire il dottorato, restare in università, diventare avvocato ed essere un buon professionista, andare a studiare in usa e magari chi lo sa, se sono bravo magari trovo qualcosa lì, ma forse no, una volta raggiunta la posizione alla quale ambisco restare qui, che alla fine in Italia si vive meglio, però vuoi mettere che vita puoi fare a New York, quanto può essere intensa ed appagante, sì però non credi che dopo un po' ti stancherebbe e vorresti una dimensione di vita più raccolta...
Ho veramente troppo casino in testa. E qualche paura. Paura di arrivare all'ultimo e non farcela, paura di trovarmi un giorno semplicemente stanco. Paura che lo stress peggiori la mia ipocondria e mi precluda delle occasioni.
In realtà questi sono i momenti in cui la varietà delle cose che faccio nella vita invece di sembrarmi intrigante si rivela destabilzzante.
Io nel complesso non farei mai a cambio con chi a vent'anni passa tutto il giorno nell'ufficio in cui trascorrerà tutta la vita. Però in questi momenti la relativa calma della loro routine sarebbe sicuramente una fonte di tranquillità.
Vorrò mai sposarmi? Ci sono cose della vita di coppia che mi atterriscono, anche dopo un anno che non le vivo più. E sono spinto a credere che di fatto uno come me non potrà mai essere felice, a meno di non trovare proprio una persona perfetta. Che non ti stanchi mai. Oppure, come è molto più probabile, che ad un certo punto ci si accontenti, si viva una vita approssimata perchè si sentono gli anni che passano e la paura di rimanere soli è troppa. Dio che prospettiva ugualmente deprimente.
Il succo del discorso puà quindi essere:
Cerchiamo ora, finchè questo panico da solitudine non lo proviamo, ad avere gloria e amore, ma tenendo ben presente che quello che trovi oggi può precluderti ciò che puoi ancora avere in futuro. E puoi sempre trovarti ad avere meno di prima. Che fatica. Se li tengano loro gloria ed amore, ogni tanto mi sembra preferibile vizio e piacere allora! Ma anche questi hanno un costo, per esempio ritrovarsi con il fegato spappolato, con tre figli da tre persone diverse con le quali non vorresti passare nemmeno un secondo che non sia a letto, o peggio con qualche altra malattia che ti manda nella tomba.
Quindi che fare? Qule rischio accollarsi? Cadere nell'individualismo spinto e massimizzare il proprio piacere o impegnarsi con gli altri per qualcosa che ti sopravviva e vada oltre il tempo di un orgasmo?
Non so forse 'ste riflessioni un po' amare saranno il frutto della cervicale che mi fa compagnia da stamattina.
Ora vorrei solo essere sdraiato in un prato deserto, dormire e sentire il vento che mi rinfresca la pelle. Ma invece sono qui sulla mia poltrona con un'afa micidiale in una città rovente.
quando si dice il culo... :-D
sui film che piacciono alle amiche e a te no
Ieri chiacchieravo con alcuni cari amici, uno dei quali attualmente vive in germania e ha dei gusti cinematografici molto simili ai miei. L'altra era una mia amica, una ragazza molto cara ed in gamba, ma che ha il piccolo e scusabile difetto di apprezzare il film "Casomai" di Fabio Volo.
Io quel film lì lo vidi alcuni anni fa proprio assieme al mio amico "tedesco"e ad un altro mio amico "che ha un piglio ironico decisamente dissacrante" (leggi che i film se non sono trucidi non li ama...). Mi ricordo che questa allegra compagnia fu la mia salvezza, perchè non mi sembra di avere mai visto un film così insulso. Proprio il classico drammone di plastica sul trentenne che mette su famiglia e rosica perchè non ha più i piaceri del vivere single, con un po' di urli alla Muccino disseminati qua e là e soprattutto con l'inespressività totale e l'istintiva antipatia di Fabio Volo.
La mia amica (ed un'altra di lei amica mooolto caruccia) disse che invece loro avevano apprezzato il film perchè in un certo senso ci si immedesimavano e quindi scattava una sorta di tranfert (spero con stefania rocca, anche se francamente nel film ha una delle vite più sfigate che si ricordi a memoria d'uomo) che consentiva a loro di apprezzare questo "capolavoro".
Da questa considerazione poi l'amica estraeva deduttivamente una regola di vita secondo la quale le ragazze generalmente amano i film nella cui trama possono riconoscersi mentre non amano affatto i film fantasy, di fantascienza et affiniperchè a loro non dicono nulla... mentre invece quando sono fatti bene (e sottolineo quando sono fatti bene!) a me piacciono tantissimo.
In realtà non so quanto possa essere valida questa regola dell'immedesimazione, almeno per me, che spesso guardo un film proprio per evadere dalla vita di tutti i giorni. Specie quando sono molto incalzato (e incazzato) da stress e scadenze varie guardare un film è davvero anche un esercizio di relax per la mente, un modo per distenderla dalle nozioni pedanti coattivamente introdotte che spesso la affollano. Poi ovviamente non perdo la capacità di discernimento: il film può comunque essere avvincente o una merda.
Però non credo che questo transfer sia totalmente assente negli uomini, forse gli uomini riescono ad astrarre un po' di più e forse sentirsi partecipi anche delle sventure di Frodo e compagnia bella..
Io forse con un hobbit non ho molto a che spartire, ma sicuramente se penso a film tratti da fumetti di Frank Miller quanli Sincity o 300 devo dire che specie nel primo trovo molte figure umanamente interessanti..
Trovo per esempio geniale la figura del gigantone Marve, fortissimo ma brutto come un culo e reietto della società, che passa un'unica notte di felicità (leggi sesso) con una donna bellissima, che in realtà da lui cerca solo protezione da chi vuole farle la pelle. La gratitudine per quell'unico momento di vera felicità lo porta ad eleggere a propria ragione di vita la vendetta della morte della donna.
Se non è poesia questa, altrochè "casomai", le manfrine dei vent'anni perduti, i menage familiari dissemnati di urla e di corna ed altre ventate di amarezze assortite tipiche della cinemerda italiana odierna...
Io quel film lì lo vidi alcuni anni fa proprio assieme al mio amico "tedesco"e ad un altro mio amico "che ha un piglio ironico decisamente dissacrante" (leggi che i film se non sono trucidi non li ama...). Mi ricordo che questa allegra compagnia fu la mia salvezza, perchè non mi sembra di avere mai visto un film così insulso. Proprio il classico drammone di plastica sul trentenne che mette su famiglia e rosica perchè non ha più i piaceri del vivere single, con un po' di urli alla Muccino disseminati qua e là e soprattutto con l'inespressività totale e l'istintiva antipatia di Fabio Volo.
La mia amica (ed un'altra di lei amica mooolto caruccia) disse che invece loro avevano apprezzato il film perchè in un certo senso ci si immedesimavano e quindi scattava una sorta di tranfert (spero con stefania rocca, anche se francamente nel film ha una delle vite più sfigate che si ricordi a memoria d'uomo) che consentiva a loro di apprezzare questo "capolavoro".
Da questa considerazione poi l'amica estraeva deduttivamente una regola di vita secondo la quale le ragazze generalmente amano i film nella cui trama possono riconoscersi mentre non amano affatto i film fantasy, di fantascienza et affiniperchè a loro non dicono nulla... mentre invece quando sono fatti bene (e sottolineo quando sono fatti bene!) a me piacciono tantissimo.
In realtà non so quanto possa essere valida questa regola dell'immedesimazione, almeno per me, che spesso guardo un film proprio per evadere dalla vita di tutti i giorni. Specie quando sono molto incalzato (e incazzato) da stress e scadenze varie guardare un film è davvero anche un esercizio di relax per la mente, un modo per distenderla dalle nozioni pedanti coattivamente introdotte che spesso la affollano. Poi ovviamente non perdo la capacità di discernimento: il film può comunque essere avvincente o una merda.
Però non credo che questo transfer sia totalmente assente negli uomini, forse gli uomini riescono ad astrarre un po' di più e forse sentirsi partecipi anche delle sventure di Frodo e compagnia bella..
Io forse con un hobbit non ho molto a che spartire, ma sicuramente se penso a film tratti da fumetti di Frank Miller quanli Sincity o 300 devo dire che specie nel primo trovo molte figure umanamente interessanti..
Trovo per esempio geniale la figura del gigantone Marve, fortissimo ma brutto come un culo e reietto della società, che passa un'unica notte di felicità (leggi sesso) con una donna bellissima, che in realtà da lui cerca solo protezione da chi vuole farle la pelle. La gratitudine per quell'unico momento di vera felicità lo porta ad eleggere a propria ragione di vita la vendetta della morte della donna.
Se non è poesia questa, altrochè "casomai", le manfrine dei vent'anni perduti, i menage familiari dissemnati di urla e di corna ed altre ventate di amarezze assortite tipiche della cinemerda italiana odierna...
Thursday, June 5, 2008
ma che noia...
Bello sbattersi fino alle 2 di notte per finire una presentazione su un argomento del cazzo che se solo non fossi stato obbligato non avrei mai guardato in vita mia.
Bello pensare "dai appena finito non torno a casa subito, ma mi godo un piacevole pomeriggio seguito da una divertente e movimentata serata senese, dai alla fine sono in una città in cui un sacco di gente paga soldi per passarci le vacanze..."
Morale:
- ha piovuto tutto il pomeriggio
- mi sono reso conto di avere una carie enorme sull'unico mozzicone di dente del giudizio finora spuntatomi (cazzo, già ho poco giusdizio, poi se sputtano pure quello!)
- tutti i miei colleghi o sono tornati alle loro città d'origine, o sono a nanna o sono sfigati
Bella la vita a Siena...
Bello pensare "dai appena finito non torno a casa subito, ma mi godo un piacevole pomeriggio seguito da una divertente e movimentata serata senese, dai alla fine sono in una città in cui un sacco di gente paga soldi per passarci le vacanze..."
Morale:
- ha piovuto tutto il pomeriggio
- mi sono reso conto di avere una carie enorme sull'unico mozzicone di dente del giudizio finora spuntatomi (cazzo, già ho poco giusdizio, poi se sputtano pure quello!)
- tutti i miei colleghi o sono tornati alle loro città d'origine, o sono a nanna o sono sfigati
Bella la vita a Siena...
Monday, June 2, 2008
Riflessioni sociopolitiche su di una serata divertente
Eh ragazzi capita che ci si ritrovi in ottima compagnia (3 care amiche ed un amico inglese che non solo è simpatico ma che in quanto inglese ti consente anche di profonderti in un proficuo english speaking training) che si esca a farci un aperitivo, poi pizza a cena tra chiacchiere e risate.
Una serata davvero piacevole.
Poi per il dopo cena propostona avanzata da "amica dai dolci modi che mi è molto cara": "c'è una festa al "paesello famoso per un circolo arci e per un busto", perchè non ci andiamo, suonano il "gruppo rap storico reggiano" e un gruppo ska che mi piace molto".
Perfetto, anche perchè sia il gruppo rap di cui sopra sia lo ska in genere sono di mio gradimento.
Così saliamo sulla feddi-macchina alla volta del paesello. Già per trovare il posto ci mettiamo un po', anche perchè sembra che nel paesello gli autoctoni siano stati tutti ripiazzati da immigrati magrebini, da meriodionali e da persone visibilmente alterate dalla droga. Tutte e tre queste categorie, come è ovvio e scontato, sono piuttosto incapaci di dare indicazioni attendibili. O per lo meno empiricamente quella sera lo sono state.
Già però in tale circostanza capto che la festa di cui sopra non è la tradizionale festa dell'unità che tutti conosciamo bene qui dalle mie parti, bensì la più radicale "festa di liberazione". Vabbè, chissene, da buon emiliano sono cresciuto tra i comunisti pur non essendolo e la cosa non è mai stata problematica. Specie quando si festeggia.
In realtà poi la mia era una previsione un po' troppo rosea, e non tanto riguardo alla festa - che era assolutamente la classica festa di rifondazione come ne ho viste tante - quanto forse riguardo me che inizio a sentirmi un po' più fuori luogo e meno divertito di un tempo in tali occasioni.
Arriviamo che il gruppo rap ha già finito di suonare.
Peccato, li ho sempre considerati molto bravi.
...ma c'è quello ska!
Allora, francamente, mentre le mie amiche ilari si gettano tutte in pista a ballare, io e l'inglese rimaniamo un poco interdetti, lui perchè non ha mai visto niente di tutto ciò, io forse perchè l'ho visto troppe volte.
Avete presente la classica platea tutta vestita un po' con orpelli freak un po' con le magliette inneggianti alle vecchie glorie passate del comunismo più commerciabile? Ecco: proprio così appariva ai nostri occhi, ed era una platea che andava come di consueto dai 18 ai 40 anni.
Io inizialmente sono un poco impacciato e restio nel ballare anche se la musica reggae ska della band è ben suonata e non mi dispiace. L'"amica dai dolci modi" che con me è un genere molto empatica capta il mio disagio ma io che un po' mi vergogno di essere l'unico "misfit" un po' lo nego, fingo di sentirmi a mio agio a ballare, cerco non pensare a nulla e di conformarmi all'ambiente circostante.
Poi l'illuminazione: scopro che c'è un pensiero che se me lo tengo in testa mi riesce a fare sentire assolutamente a mio agio. E mi fa ballare, fregandomene di tutto e di tutti. Il pensiero è il seguente.
Questi qui hanno bruciantemente perso le elezioni, sono fuori dal parlamento. Fuori dalla balle per almeno 5 anni.
Basta Caruso e le sue spese proletarie, basta Giordano e i suoi discorsi da lotta di classe anni 50, e soprattutto basta lui, basta Fausto ed il suo comunismo radical-chic foderato di cachemire e abbellito da erre moscia!
L'allegria mi pervade e mi sento davvero ad una festa, senza percepire più nessuno dei messaggi seriosi di cui l'occasione si erge a portavoce.
E vai che si balla allora! E se il disagio ogni tanto riaffiora mi basta pensare al Fausto che ora, non più parlamentare, forse, chissà, è costretto a fare a meno dei suoi cashmerini raffinati e di ripegare su un volgaVissimo "misto acrilico" comprato dai cinesi (che BTW a pensarci bene costituirebbe davvero una mise da comunista).
Poi il gruppo sembra quasi che voglia remare contro la mia ritrovata serenità ahimè, e parte coi classici pezzi tanto in voga da sempre presso quel tipo di bands, dove si mischia il reggae col folk terrunciello.
Una specie di ska-tarantella che per me è urenda.
Quindi, mentre la pista passa da kingston al Regno delle Due Sicilie, da banda di rastamanni a orda di pizzicati, io me ne vo al punto ristoro (che devo dire in coerenza con lo spirito della festa è economico come prezzi) e mi prendo la più capitalista delle bibite: la mitica coca-cola!. E pensavo a come è strano il mondo, al fatto che un po' dei soldini che vanno in tasca a quel guru del capitalismo che è Warren Buffett in ragione della sua partecipazione rilevante al capitale di Coca Cola Company siano generosamente elargiti dalla festa di Liberazione di un paesino della bassa emiliana.
In realtà questa considerazione racchiude una sublime bellezza ed un senso di armonia cosmica. La coca cola per me è buona, ed è buona perfino per chi odia il sistema di mercato in cui essa la fa da padrona. Così buona da non poterne comunque fare a meno.
Poi è seguita una versione di Bella Ciao geniale: era lunga una cosa tipo 12 minuti, e passava per tutte le velocità e i ritmi, dal folk al reggae allo ska.
L'idea era bella (anche se l'attitudine mi sembrava quasi affine a quella di prog band tipo gli Iron Butterfly :-) ) ma in queste occasioni francamente mi chiedo che cosa ne penserebbero i partigiani se fossero lì a vedere.
Io ne ho conosciuti di partigiani, ed erano tutte persone piacevoli ma austere e con delle gran palle e sangue freddo, gente che non aveva disdegnato l'uso le armi quando era necessario.
Non ci vedo molte affinità tra loro ed i giovani sostenitori di rifondazione, così come non riesco a vedere molte affinità tra i comunisti dell'eta di mio nonno (per i quali pur nella differenza di idee provo un grandissimo rispetto), quelli dell'età dei miei genitori (in genere sporcati dal pressapochismo sessantottino, che non rispetto molto) e quelli della mia età (che mi sembrano ancora più confusi e naif).
Alla fine la serata non è stata male, i pezzi ska si ballavano bene ed era dello stesso parere pure l'amico brit, che inoltre non sapendo bene l'italiano era pure impermeabile ai messaggi politici imperanti.
Poi, non so che farci, per certe ragazze da centro sociale ogni tanto ho un debole.
Quelle con quei pantaloni colorati di lino, col piercing al naso o al labbro, e quel modo un po' hippie ed ingenuo.
Non so forse è tutto dovuto ad un transfert ricollegabile all'adolescenza, quando quello era il tipo di ragazze che puntavo, e che generalmente non mi si filavano troppo, in quanto non ero abbastanza fuori dai loro schemi.
Ed è una cosa che riscontro pure ora: faccio molto più successo con le ragazze molto regular e tranquille ( e noiose...) che con le pazze fricchettone. Peccato, prima o poi un affair con una di quel tipo potrebbe essere un'esperienza interessante.
Una bellissima prova di dialogo bi-partisan. eheh!
Ed ora basta, che se si segue la strada della psicoanalisi qualche seguace di Freud potrebbe pure dire che il mio essere liberal-conservatore è principalmente dato da una reazione al mio non sentirmi accettato ed a mio agio tra i sinistrati quando ero pargoletto.
Il che, anche se molto suggestiva come ricostruzione, è fondamentalmente falso.
Una serata davvero piacevole.
Poi per il dopo cena propostona avanzata da "amica dai dolci modi che mi è molto cara": "c'è una festa al "paesello famoso per un circolo arci e per un busto", perchè non ci andiamo, suonano il "gruppo rap storico reggiano" e un gruppo ska che mi piace molto".
Perfetto, anche perchè sia il gruppo rap di cui sopra sia lo ska in genere sono di mio gradimento.
Così saliamo sulla feddi-macchina alla volta del paesello. Già per trovare il posto ci mettiamo un po', anche perchè sembra che nel paesello gli autoctoni siano stati tutti ripiazzati da immigrati magrebini, da meriodionali e da persone visibilmente alterate dalla droga. Tutte e tre queste categorie, come è ovvio e scontato, sono piuttosto incapaci di dare indicazioni attendibili. O per lo meno empiricamente quella sera lo sono state.
Già però in tale circostanza capto che la festa di cui sopra non è la tradizionale festa dell'unità che tutti conosciamo bene qui dalle mie parti, bensì la più radicale "festa di liberazione". Vabbè, chissene, da buon emiliano sono cresciuto tra i comunisti pur non essendolo e la cosa non è mai stata problematica. Specie quando si festeggia.
In realtà poi la mia era una previsione un po' troppo rosea, e non tanto riguardo alla festa - che era assolutamente la classica festa di rifondazione come ne ho viste tante - quanto forse riguardo me che inizio a sentirmi un po' più fuori luogo e meno divertito di un tempo in tali occasioni.
Arriviamo che il gruppo rap ha già finito di suonare.
Peccato, li ho sempre considerati molto bravi.
...ma c'è quello ska!
Allora, francamente, mentre le mie amiche ilari si gettano tutte in pista a ballare, io e l'inglese rimaniamo un poco interdetti, lui perchè non ha mai visto niente di tutto ciò, io forse perchè l'ho visto troppe volte.
Avete presente la classica platea tutta vestita un po' con orpelli freak un po' con le magliette inneggianti alle vecchie glorie passate del comunismo più commerciabile? Ecco: proprio così appariva ai nostri occhi, ed era una platea che andava come di consueto dai 18 ai 40 anni.
Io inizialmente sono un poco impacciato e restio nel ballare anche se la musica reggae ska della band è ben suonata e non mi dispiace. L'"amica dai dolci modi" che con me è un genere molto empatica capta il mio disagio ma io che un po' mi vergogno di essere l'unico "misfit" un po' lo nego, fingo di sentirmi a mio agio a ballare, cerco non pensare a nulla e di conformarmi all'ambiente circostante.
Poi l'illuminazione: scopro che c'è un pensiero che se me lo tengo in testa mi riesce a fare sentire assolutamente a mio agio. E mi fa ballare, fregandomene di tutto e di tutti. Il pensiero è il seguente.
Questi qui hanno bruciantemente perso le elezioni, sono fuori dal parlamento. Fuori dalla balle per almeno 5 anni.
Basta Caruso e le sue spese proletarie, basta Giordano e i suoi discorsi da lotta di classe anni 50, e soprattutto basta lui, basta Fausto ed il suo comunismo radical-chic foderato di cachemire e abbellito da erre moscia!
L'allegria mi pervade e mi sento davvero ad una festa, senza percepire più nessuno dei messaggi seriosi di cui l'occasione si erge a portavoce.
E vai che si balla allora! E se il disagio ogni tanto riaffiora mi basta pensare al Fausto che ora, non più parlamentare, forse, chissà, è costretto a fare a meno dei suoi cashmerini raffinati e di ripegare su un volgaVissimo "misto acrilico" comprato dai cinesi (che BTW a pensarci bene costituirebbe davvero una mise da comunista).
Poi il gruppo sembra quasi che voglia remare contro la mia ritrovata serenità ahimè, e parte coi classici pezzi tanto in voga da sempre presso quel tipo di bands, dove si mischia il reggae col folk terrunciello.
Una specie di ska-tarantella che per me è urenda.
Quindi, mentre la pista passa da kingston al Regno delle Due Sicilie, da banda di rastamanni a orda di pizzicati, io me ne vo al punto ristoro (che devo dire in coerenza con lo spirito della festa è economico come prezzi) e mi prendo la più capitalista delle bibite: la mitica coca-cola!. E pensavo a come è strano il mondo, al fatto che un po' dei soldini che vanno in tasca a quel guru del capitalismo che è Warren Buffett in ragione della sua partecipazione rilevante al capitale di Coca Cola Company siano generosamente elargiti dalla festa di Liberazione di un paesino della bassa emiliana.
In realtà questa considerazione racchiude una sublime bellezza ed un senso di armonia cosmica. La coca cola per me è buona, ed è buona perfino per chi odia il sistema di mercato in cui essa la fa da padrona. Così buona da non poterne comunque fare a meno.
Poi è seguita una versione di Bella Ciao geniale: era lunga una cosa tipo 12 minuti, e passava per tutte le velocità e i ritmi, dal folk al reggae allo ska.
L'idea era bella (anche se l'attitudine mi sembrava quasi affine a quella di prog band tipo gli Iron Butterfly :-) ) ma in queste occasioni francamente mi chiedo che cosa ne penserebbero i partigiani se fossero lì a vedere.
Io ne ho conosciuti di partigiani, ed erano tutte persone piacevoli ma austere e con delle gran palle e sangue freddo, gente che non aveva disdegnato l'uso le armi quando era necessario.
Non ci vedo molte affinità tra loro ed i giovani sostenitori di rifondazione, così come non riesco a vedere molte affinità tra i comunisti dell'eta di mio nonno (per i quali pur nella differenza di idee provo un grandissimo rispetto), quelli dell'età dei miei genitori (in genere sporcati dal pressapochismo sessantottino, che non rispetto molto) e quelli della mia età (che mi sembrano ancora più confusi e naif).
Alla fine la serata non è stata male, i pezzi ska si ballavano bene ed era dello stesso parere pure l'amico brit, che inoltre non sapendo bene l'italiano era pure impermeabile ai messaggi politici imperanti.
Poi, non so che farci, per certe ragazze da centro sociale ogni tanto ho un debole.
Quelle con quei pantaloni colorati di lino, col piercing al naso o al labbro, e quel modo un po' hippie ed ingenuo.
Non so forse è tutto dovuto ad un transfert ricollegabile all'adolescenza, quando quello era il tipo di ragazze che puntavo, e che generalmente non mi si filavano troppo, in quanto non ero abbastanza fuori dai loro schemi.
Ed è una cosa che riscontro pure ora: faccio molto più successo con le ragazze molto regular e tranquille ( e noiose...) che con le pazze fricchettone. Peccato, prima o poi un affair con una di quel tipo potrebbe essere un'esperienza interessante.
Una bellissima prova di dialogo bi-partisan. eheh!
Ed ora basta, che se si segue la strada della psicoanalisi qualche seguace di Freud potrebbe pure dire che il mio essere liberal-conservatore è principalmente dato da una reazione al mio non sentirmi accettato ed a mio agio tra i sinistrati quando ero pargoletto.
Il che, anche se molto suggestiva come ricostruzione, è fondamentalmente falso.
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