Saturday, June 21, 2008

un fiume in piena

Ho veramente troppi progetti per la testa.

Finire il dottorato, restare in università, diventare avvocato ed essere un buon professionista, andare a studiare in usa e magari chi lo sa, se sono bravo magari trovo qualcosa lì, ma forse no, una volta raggiunta la posizione alla quale ambisco restare qui, che alla fine in Italia si vive meglio, però vuoi mettere che vita puoi fare a New York, quanto può essere intensa ed appagante, sì però non credi che dopo un po' ti stancherebbe e vorresti una dimensione di vita più raccolta...

Ho veramente troppo casino in testa. E qualche paura. Paura di arrivare all'ultimo e non farcela, paura di trovarmi un giorno semplicemente stanco. Paura che lo stress peggiori la mia ipocondria e mi precluda delle occasioni.

In realtà questi sono i momenti in cui la varietà delle cose che faccio nella vita invece di sembrarmi intrigante si rivela destabilzzante.

Io nel complesso non farei mai a cambio con chi a vent'anni passa tutto il giorno nell'ufficio in cui trascorrerà tutta la vita. Però in questi momenti la relativa calma della loro routine sarebbe sicuramente una fonte di tranquillità.

Vorrò mai sposarmi? Ci sono cose della vita di coppia che mi atterriscono, anche dopo un anno che non le vivo più. E sono spinto a credere che di fatto uno come me non potrà mai essere felice, a meno di non trovare proprio una persona perfetta. Che non ti stanchi mai. Oppure, come è molto più probabile, che ad un certo punto ci si accontenti, si viva una vita approssimata perchè si sentono gli anni che passano e la paura di rimanere soli è troppa. Dio che prospettiva ugualmente deprimente.

Il succo del discorso puà quindi essere:
Cerchiamo ora, finchè questo panico da solitudine non lo proviamo, ad avere gloria e amore, ma tenendo ben presente che quello che trovi oggi può precluderti ciò che puoi ancora avere in futuro. E puoi sempre trovarti ad avere meno di prima. Che fatica. Se li tengano loro gloria ed amore, ogni tanto mi sembra preferibile vizio e piacere allora! Ma anche questi hanno un costo, per esempio ritrovarsi con il fegato spappolato, con tre figli da tre persone diverse con le quali non vorresti passare nemmeno un secondo che non sia a letto, o peggio con qualche altra malattia che ti manda nella tomba.

Quindi che fare? Qule rischio accollarsi? Cadere nell'individualismo spinto e massimizzare il proprio piacere o impegnarsi con gli altri per qualcosa che ti sopravviva e vada oltre il tempo di un orgasmo?


Non so forse 'ste riflessioni un po' amare saranno il frutto della cervicale che mi fa compagnia da stamattina.

Ora vorrei solo essere sdraiato in un prato deserto, dormire e sentire il vento che mi rinfresca la pelle. Ma invece sono qui sulla mia poltrona con un'afa micidiale in una città rovente.

quando si dice il culo... :-D

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