Monday, October 27, 2008

basta infangare Facebook!





Allora, tutti conosciamo Facebook, sia che lo si ami o che lo si odi. Non c'è un cazzo da fare: è popolare, si sta diffondendo tra tutti gli universitari e teeneagers italiani a ritmi vertiginosi.

Poi poco importa che alcuni se ne servano principalmente per tenersi in contatto con amici lontani (come il sottoscritto) o che altri lo usino invece solo per i quiz cretini (tipo "quanto sei strafatto?") o per iscriversi a 96 gruppi fotocopia che glorificano il vomitare le budella ubriachi. Tutti nel bene o nel male ne fanno uso.
Bene, allora cosa sta succedendo di male?

Che ormai alcuni furbetti avendo capito che tutto ciò che ha a che fare con Facebook suona incredibilmente figo piazzano in ogni volantino delle feste che organizzano la denominazione "Facebook Party", il che dovrebbe secondo le loro testoline richiamare centinaia di persone.

Bene, questa spendita abusiva del nome di Facebook mi ha già rotto pesantemente il cazzo. Perchè è già la seconda volta che mi capita di andare ad uno pseudo "facebook party" e di trovarvi al posto di un party coi controcazzi una rognosa festina parrocchiale, satura di gente imbarazzante e con un'aria densa di una respirabile patina di sfiga spessa due spanne.

Non è possibile che un cazzo di Facebook party sia fatto in una patetica palestrina sperduta nella bassa padana, degna giusto del ritrovo dei boyscout, con un dj che non fa altro che mettere su Hitmania dance '95 o Alba vol. 4 (anche 'sta moda del recupero anni 90 ha ben assassinato i coglioni, eh!), con dei nerd che saltano su un panchetto marroncino e si improvvisano improbabili cubisti. Ma vi rendete conto che uno di loro ballava con un maglioncino bianco a trecce da bravo bimbo legato in vita?! Non grida un po' vendetta tutto questo?!

Ovviamente non c'è nemmeno da dire che gli pseudobaristi erano pessimi, a mala pene capaci di scodellare un mojito fatto alla cazzo. Ma contro questo pernicioso genere di persone ormai sono quasi vaccinato, li fiuto come Van Helsing fa coi vampiri, e quindi il massimo che ho ordinato è stato un semplicissimo gin tonic.

Ma a 'sto punto mi chiedo: ma se Mark Zuckerberg sapesse tutto questo cosa direbbe? Non gli roderebbero un po' i coglioni a sapere che il nome della sua bilionaria creatura viene infangato sistematicamente da feste squallide? Cazzo ma la conservazione del valore brand dove la mettiamo?!

Spero francamente che questa tendenza sia arginata al più presto, anche perchè credo che il prossimo step verso l'abisso potrà solo essere un facebook party organizzato direttamente a cura delle suore di clausura con come special guests i campioni in carica delle olimpiadi della matematica e ai piatti una selezione dei bimbi più scassacazzo dello zecchino d'oro.

Per citare un regista insopportabile ma nemmeno da buttare via "continuiamo così, facciamoci del male".

No comments: