Wednesday, March 5, 2008

Viva la Gente!




Allora, considero la misantropia una qualità. Almeno da oggi. Perchè ci sono quei giorni che proprio gli oltre 6 miliardi di persone che abitano il mondo te li senti addosso, e capisci che - anche se non siamo ad hong kong - in così tanti nel mondo ci stiamo proprio stretti.

Parti la mattina da casa per andare a farti una onesta giornata di lavoro in studio (ogni tanto ci vuole...), ti ritrovi in una stazione affollata e piovosa, con quella puzza di sporcizia bagnata come ammorbante sottofondo e scopri che causa pioggia tutti i treni sono in ritardo. No dico ma scherziamo?! Di che cazzo sono fatti i treni, di marzapane?! Forse sono così vecchi che se viaggiano con la pioggia si arrugginiscono e deragliano...

Il treno con una simpatia quasi umana si ferma sei metri prima di me, ero in compagnia di due mie amiche che dovevano vivere la stessa sventura. Così siamo costretti a correre verso il treno e a passare attravarso le solite due carrozze con quell'aria peante da stalla, così piene di gente da farci pensare al peggio.

In realtà troviamo posto di fianco ad una pazza cinquantenne coi capelli viola che appena ci sediamo si alza (misantropa anche tu? un po' ti capisco..anche io mi starei leggermente sul cazzo se mi sedessi nel posto a fianco del mio...).

Ma il bello della giornata doveva ancora venire: oggi dovevo espletare una mansione di tutto rispetto: il "superprof in seconda" (che di mega-superprof ce n'è uno solo...) mi ha chiesto di fargli da segretario in un arbitrato. Bello! wow!

NO, perchè era l'udienza in cui andavano sentiti i testi proposti dalle litigiosissime parti. Inutile specificare che erano più di una decina, ognuno dei quali doveva essere sottoposto ad un lunghissimo interrogatorio.

E' stato terribile: fino alle otto di sera sono stato a sentire gente che non capiva le domande che a loro venivano poste, che bofonchiava cose confuse cercando di dissimulare la propria ignoranza, ho visto la strizza nei loro occhi e nelle loro facce tese quasi si trovassero di fronte alla polizia giudiziaria, li abbiamo lasciati in una saletta ad aspettare per ore, si vedevano che erano incazzati neri ma non si azzardavano a dire nulla.

E allora capisci davvero la soverchiante persuasione data dal potere. Chi mai può fiatare davanti ad un collegio arbitrale composto dal "superprof in seconda", un altro super-luminare milanese del diritto, e un altro prof locale (il più innocuo del lotto in verità)?!

La cosa triste è che in un'escalation fantozziana più passavano le ore che scrivevo e più i superprof, stanchi anche loro, dettavano il verbale sempre più veloce e le mie dita erano mostruosamente sudate e quasi facevano aqua planning sulla tastiera.

La battitura dell'ultimo teste era praticamente una partitura di Rachmaninov in acido, le lettere si accavallavano e complice la mia giacca di tweed (che è piuttosto fica ma anche parecchio pesante...) stretto in una gogna di 50 gradi stavo per sentire la voce della madonna.

Tutto il resto non me lo ricordo,al termine del calvario ho fluttuato fuori dallo studio fino a che non mi sono ritrovato orora sul divano di casa nel mio amato tutone megaconfortevole. E tutto sbracato così gongolo guardando contemporaneamente su sky Silent Hill e i programmi di cucina dove ti insegnano a fare il frappè allo strudel (è vero!).

Questo è il fine ultimo della fatica, il sudato pane quotidiano: compiacersi del proprio abbruttimento e farcire il proprio cervello di cazzate. Che bello spunto di riflessione...

No comments: