è stato un Novembre a tratti divertente a tratti di passione (nel senso di quella di Cristo, non di Mickey Rourke in 9 settimane e 1/2..sia tristemente chiaro!).
Ho avuto dei casini burocratici con l'ordine forense (che dio li abbia sempre in gloria...) che fortunatamente sembrano appianati, ho finito il paper sulle agenzie di rating in inglese ma sono ancora in ritardo per quello in Italiano e mi sa che dovrò correre e destreggiarmi in un divertente rush pre-natalizio.
Di positivo ho fatto alcune simpatiche nuove conoscenze e consolidato delle vecchie.
Ho rivisto la Prof Americana e spero così di rinsaldare il più possibile i miei rapporti con lei e la sua Università, alla quale peraltro sto facendo un sacco di promozione e ho quasi convinto diverse mie amiche ad iscrivermi al Summer Program...se decido di tornare lì la prossima estate potrebbe essere davvero l'ennesimo soggiorno newyorkese divertentissimo.
Insomma è un periodo nel quale sono impegnato in svariate cose molte delle quali interessanti e speriamo nel medio periodo anche remunerative.
Ma chissà perchè, tutto 'sto lavoro di public relations che mi tiene occupato, mi lascia sempre un certo retrogusto a fine giornata come se avessi fatto delle stronzate...mah, se penso che c'è gente che vive di questo. Forse ho ancora un qualche residuo di impostazione mentale di coloro che guidavano l'aratro e maneggiavano la vanga...chissà!
Tuesday, December 2, 2008
Saturday, November 1, 2008
Micro e Macro

In questi ultimi giorni ho realizzato che al mondo le persone possono classificarsi per il rapporto tra le loro idee sul mondo e sulla società, ossia il loro livello macro, e il loro modo di gestire in concreto i propri rapporti personali, ossia il livello micro.
Io a livello macro spesso sono sono considerato un po' stronzo, perchè odio le ipocrisie più di ogni altra cosa e sono politicamente molto scorretto. Non sono per nulla un relativista etico e penso che certe tradizioni culturali siano oggettivamente superiori ad altre.
Queste tradizioni le difenderei a spada tratta, col mio sangue da ogni inquinamento esterno. Per questo a volte appaio come un conservatore, e forse - come ogni nostalgico
- un po' lo sono.
Ma sono conscio che la superiorità di certe tradizioni culturali è data solo ed unicamente da un metro, la libertà individuale. Ed è quella ed unicamente quella l'oggetto ultimo da conservare ed espandere, da proteggere da ogni tentativo di cancellarla con atto di imperio o di diluirla a tradimento nel nome del buonismo.
A livello macro non sono per nulla buono. Odio il concetto stesso di bontà imposta a livello sociale, perchè mi sembra in netta contraddizione con un'altro concetto: la giustizia.
La morale del perdono cristiano infatti l'ho sempre ritenuta ripugnante. Io sono per una sistema di pene unicamente retributivo e punitivo. Sono contro ongi moralismo ma per il senso di responsabilità: nessun predicozzo nè alcuna giustificazione per chi lede l'integrità altrui, ma una pena prporzionale ed inflitta senza sconti.
I fatti devono essere eloquenti, le chiacchiere mute.
A livello macro la proprietà privata e la ricchezza sono valori assoluti per me. Ciò che metto insieme col mio lavoro è MIO. Nessuno me ne può spogliare senza il mio consenso. Nessuno può obbligarmi a donare parte di ciò che e mio ad altri.
Anche se io ho mille e gli altri uno.
Perchè ogni uomo deve avere la certezza che il frutto del proprio lavoro non gli sarà espropriato e che ne potrà pienamente godere senza limite alcuno a poprio piacimento. Questo è il motore della crescita economica.
Credo nell'efficienza come metro di giudizio imparziale.
Odio la retorica. Non sopporto i pianti, le lamentele, il ventre molle della società. Non sopporto le tragedie personali esibite e la compassione.
Credo che il dolore anche più terribile sia nobilitato dalla dignità. Che l'uomo stesso senza dignità non sia più uomo.
Come ho già detto sono per la massima espansione della libertà individuale. Pretendo un'ordinamento che mi consenta di vivere come voglio, finchè non ledo l'altrui integrità. Un ordinamento che consenta a persone consenzienti ed adulte di vivere la propria sfera privata e di disporre delle proprie sostanze nel modo che più aggrada loro.
Sono quindi un individualista convinto. Mi ripugna il concetto di massa, di popolo, di gruppo impersonale ed informe. Amo il concetto di cittadino, di singolo che decide autonomamente di coordinare la propria volonta con quella degli altri, ma che è libero di cambiare idea in ogni momento.
Odio chi decide per il singolo in quanto parte del popolo. Come cazzo ti permetti di inglobarmi nella tua palla di pongo puzzolente senza il mio espresso consenso ?
Sono fermamente convinto che l'ordinamento in cui vivo dovrebbe seguire questi principi per farmi e farci vivere meglio.
Ma a livello micro, quando si tratta di scegliere liberamente come comportarsi nelle questioni che concernono solo la mia vita privata, gran parte di questa apparente austerità svanisce.
Mi logora portare il rancore, perciò spesso perdono, anche in modo implicito, semplicemente scordandomi dei torti subiti.
Non sono attaccato al denaro ed alla ricchezza. Amo molto fare regali, anche costosi alle persone alle quali voglio bene. Amo offrire da bere, in modo totalmente disinteressato, semplicemente come contropartita della piacevole compagnia che la persona che ho di fronte mi offre.
Non sono mai riuscito ad avere il pelo sullo stomaco, ad ignorare il pianto di una persona che conosco. Ad ignorare le sue richieste di aiuto, anche quando forse lei non se lo meritava ed io non ci avrei guadagnato un cazzo.
Amo l'inno nazionale, anche se oggettivamente credo sia una canzonetta obbrobriosa e patetica, quando è cantata in coro anche da tanti scimpanzè, non riesce almeno un po' a non scaldarmi il cuore.
Amo la retorica del passato. Del "si stava meglio quando si stava peggio" e via dicendo.
Amo pensare alla generazione dei miei nonni, comunista. Anche se ritengo gli ideali in cui credevano di per sè un errore terribile e nefasto.
Rispetto i giovani, che ora sono vecchi, che in buona fede credettero nell'utopia del ventennio, anche se nulla di nobile ed utile per l'Italia venne da quel totalitarismo dannoso, violento e soprattutto patetico.
Nonostante tutto ciò che ruota intorno al calcio sia quanto di più basso ed esecrabile che ci sia, non riesco a non emozionarmi quando gioca l'Inter o l'Italia.
Nonostante l'Italia sia uno dei paesi che rappresenti meno il mio tipo di ordinamento ideale, non sono ancora fuggito e amo ancora tanto il mio paese.
Non mi ritengo uno schizofrenico o un ipocrita. Una volta che a livello macro ci è lasciata la libertà di scegliere, noi possiamo decidere in modo consenziente di non usufruire della medesima libertà o tutela. In questo giace la grandezza e la superiorità del liberalismo.
Perciò la legge difende giustamente la mia proprietà dai ladri, ma non mi vieta di donarla a cost zero chi più mi aggrada.
L'unico mio problema è che in genere a chi mi conosce solo per i miei discorsi macro, sembro uno stronzo senza cuore, furbetto ed avido.
Mentre a livello micro sono molto più tenerone, docile e a volte addirittura consciamente fesso.
In conclusione: a volte capita che la prenda in quel posto ad entrambi i livelli per motivi opposti.
Non sarò un ipocrita ma certo un po' coglione lo sono.
Morale della favola, non fate affidamento sulla bellezza e la apparente bontà degli ideali di chi incontrate, metteteli alla prova, anche solo contando i caffè che vi offre, o la quantità del suo tempo che vi concede per darvi una mano.
E vedrete chi con voi in concreto sarà più generoso, se il vostro amico fricchettone sinistrato sostenitore dell'ammmore cosmico universale ("che siamo tutti fratelli, vecchio!") e della condanna categorica di ogni accumulazione di ricchezza, o il vostro amico sostenitore del capitalismo e della pragmatica nobiltà del profitto, frutto del proprio lavoro.
Monday, October 27, 2008
basta infangare Facebook!

Allora, tutti conosciamo Facebook, sia che lo si ami o che lo si odi. Non c'è un cazzo da fare: è popolare, si sta diffondendo tra tutti gli universitari e teeneagers italiani a ritmi vertiginosi.
Poi poco importa che alcuni se ne servano principalmente per tenersi in contatto con amici lontani (come il sottoscritto) o che altri lo usino invece solo per i quiz cretini (tipo "quanto sei strafatto?") o per iscriversi a 96 gruppi fotocopia che glorificano il vomitare le budella ubriachi. Tutti nel bene o nel male ne fanno uso.
Bene, allora cosa sta succedendo di male?
Che ormai alcuni furbetti avendo capito che tutto ciò che ha a che fare con Facebook suona incredibilmente figo piazzano in ogni volantino delle feste che organizzano la denominazione "Facebook Party", il che dovrebbe secondo le loro testoline richiamare centinaia di persone.
Bene, questa spendita abusiva del nome di Facebook mi ha già rotto pesantemente il cazzo. Perchè è già la seconda volta che mi capita di andare ad uno pseudo "facebook party" e di trovarvi al posto di un party coi controcazzi una rognosa festina parrocchiale, satura di gente imbarazzante e con un'aria densa di una respirabile patina di sfiga spessa due spanne.
Non è possibile che un cazzo di Facebook party sia fatto in una patetica palestrina sperduta nella bassa padana, degna giusto del ritrovo dei boyscout, con un dj che non fa altro che mettere su Hitmania dance '95 o Alba vol. 4 (anche 'sta moda del recupero anni 90 ha ben assassinato i coglioni, eh!), con dei nerd che saltano su un panchetto marroncino e si improvvisano improbabili cubisti. Ma vi rendete conto che uno di loro ballava con un maglioncino bianco a trecce da bravo bimbo legato in vita?! Non grida un po' vendetta tutto questo?!
Ovviamente non c'è nemmeno da dire che gli pseudobaristi erano pessimi, a mala pene capaci di scodellare un mojito fatto alla cazzo. Ma contro questo pernicioso genere di persone ormai sono quasi vaccinato, li fiuto come Van Helsing fa coi vampiri, e quindi il massimo che ho ordinato è stato un semplicissimo gin tonic.
Ma a 'sto punto mi chiedo: ma se Mark Zuckerberg sapesse tutto questo cosa direbbe? Non gli roderebbero un po' i coglioni a sapere che il nome della sua bilionaria creatura viene infangato sistematicamente da feste squallide? Cazzo ma la conservazione del valore brand dove la mettiamo?!
Spero francamente che questa tendenza sia arginata al più presto, anche perchè credo che il prossimo step verso l'abisso potrà solo essere un facebook party organizzato direttamente a cura delle suore di clausura con come special guests i campioni in carica delle olimpiadi della matematica e ai piatti una selezione dei bimbi più scassacazzo dello zecchino d'oro.
Per citare un regista insopportabile ma nemmeno da buttare via "continuiamo così, facciamoci del male".
Monday, October 13, 2008
Waiting for a "Godot bull market"

Oggi finalmente il mercato va un po' meglio.
Speriamo che ciò porti un po' di salute al mio piccolo nonché martoriato portafoglio titoli, che solo con una mega risalita prolungata potranno recuperare il valore che avevano anche solo un anno fa.
Io comunque col cazzo che vendo, per due plausibili ragioni:
1) la crisi in corso ha interessato l'Italia solo marginalmente e di rimbalzo, è una crisi finanziaria quindi tutto quello che i governi debbono fare è varare misure per evitare che lo strozzamento del segmento finanziario intacchi e comprometta fatalmente gli altri settori produttivi e quindi l'economia reale. Inoltre in Italia abbiamo secondo me ancora alcune aziende che sono sanissime, quindi, se il piano deliberato oggi in sede europea si rivelerà efficace, il loro valore crescerà di nuovo.
2) reconditamente da quando ho scoperto la finanza sogno di essere come Gordon Gekko, solo un po' meno stronzo (oltrechè meno figo, vabbè grazie...).
Quale di queste due motivazioni secondo voi è piùvvvvera?
Thursday, October 9, 2008
In between Fashion and Old Fashioned

Vivo in una città media dell'industrializzata ed opulenta pianura padana. Devo dire che pure riconoscendo i limiti intrinseci del vivere qui e non a NYC o anche solo a Milano, nella mia città mi sono sempre trovato piuttosto bene.
Non ha mai avuto la fregola di fuggire tanto per fuggire che è in genere un vezzo molto diffuso tra i miei concittadini giovani e che li fa apparire tanto ingenui e (questo sì) terribilmente provinciali.
Io i viaggi che voglio fare hanno tutti uno scopo: "andare per andare", "viaggiare per viaggiare" e puttanate varie sono solo vacue formule per nascondere il fatto che ti rompi il cazzo più del dovuto perchè fondamentalmente sei una persona noiosa e con pochi interessi. Ecco.
Io voglio andare a vivere nella città X, a studiare/lavorare nell'università/posto di lavoro Y, a visitare il paese Z. Non andare "cioè tipo in spagna per un po', poi vedere lì come tira...oh che comunque è sempre meglio che qui, vecchio!". Ed allora vai davvero a vendere i gelati su una cazzo di spiaggia della costa brava e non rompere il cazzo! Se questo è il tuo ideale di vita perfetta tanto meglio pe te, per me non lo sarà mai. Stronzo. :-D
Questo astioso e borioso preambolo in realtà è un po' una divagazione uscitami così un po'alla cazzo. Perchè questo post non è su come solitamente mi trovi a mio agio nella mia cittadina provincialotta ma-che-alla-fine-non-mi-dispiace. Al contrario questo post è su una di quelle inusuali volte che mi sono girate le balle di essere qui e non, chessò, a Milano.
Io amo i cocktail. Ma ho la fortuna/sfiga di amare non quelle quattro puttanate zuccherose che vanno per la maggiore nel più sconquassato degli happy hour. No. A me piacciono cocktail storici ma non di moda.
Lo so che sembro rompicoglioni io, ma che cazzo ci posso fare se amo il whisky sour invece della Caipiroska??? Il Milano-Torino invece del Bellini?
Beh ho notato che i miei cocktail preferiti nei pub che frequento di solito quando sono nella ia città a) non li sanno proprio fare, b) li fanno così da cazzo che sarebbe meglio che saltassi io dietro al bancone e lanciassi la nuova formula "self-service cocktail bar".
Finchè chiedevo il whiskey sour anche il barista più fregnone alla fine ci arrivava, innanzitutto perchè c'è la parola whiskey, in secondo luogo perchè la parola "sour", se hai un inglese almeno a livello scuola media dovresti sapere che significa e quindi che certamente aggiunto al whiskey nel cocktail non ci andrà il succo di fragola bensì qualcosa di aspro, quindi auspicabilmente il limone.
Oh intendiamoci spesso anche in questo caso il prodotto finale era spesso rivoltante: alcuni ci mettevano un litro di limone per ogni millilitro di whiskey, componendo così una bevanda che invece di procurarti ebbrezza ti procurava gastrite; altri coglioni più banalmente invece del bourbon o del whiskey canadese ci mettevano lo scotch, facendò sì che il cocktail alla fine sembrasse una sorta di succo di lione con al suo interno della cenere in infusione...e la cosa bella è che questi pirla si vantavano pure della loro ignoranza pensando poveretti di avermi fatto una grande elargizione e di apparire fichi mi dicevano con tono complice: "cioè vecchio, come whiskey pensa che ti ho messo un laphroaig di 12 anni...".
E come fai a spiegargli a questo disgraziato che lo scotch è ottimo ma ha delle caratteristiche ben precise, che non è che solo perchè è pregiato e raffinato sta bene su tutto (voi lo mettereste il tartufo sulle cozze?) e che un banalissimo e dozzinale jack daniel's avrebbe prodotto un risultato mille volte migliore???
Ma la situazione ultimamente è ulteriormente peggiorata, in quanto a NYC ho scoperto (e ne ho abusato) l'Old Fashioned. In realtà l'old fashioned è un cocktail che oltre ad essere ottimo, è fondamentale dal punto di vista storico (basta leggere l'ineressante storia riguardo alla sua creazione) nonché semplice da fare, composto da whiskey, zucchero, angostura e soda.
Bene. Una volta tornato qui nelle ultime settimane ogni volta che ho provato ad ordinarlo mi è stato risposto "ok, però devo guardare sul libro perchè non so come si fa...", data questa premessa potete immaginare come sia poi stato buono il parto di questo apprendista barman coi polpastrelli ancora puzzolenti di gelatina alla fragola.
E ci tengo a precisare che questa scena si è ripetuta un paio di volte non nel bar dello sport dove la gente va per farsi un caffè o un bianchino e leggere le gazzette (dello sport e di Reggio :-) ), ma in un ristorante-wine bar che ha anche la pretesa di essere un posto parecchio esclusivo e fashion.
Solo nella vecchia cara birreria in centro in cui vado da sempre, il gestore, un uomo sulla cinquantina certamente meno fashion ma più vissuto, è riuscito a farmene uno non male.
La morale di questa lunga e astiosa reprimenda è che per fare le cose fiche non basta averci un mercato di riferimento, non basta avere un buon capitale, ma serve anche il know how. Tanto Know how, anche solo per una questione di stile.
Invece nella mia città sarà da circa 10 anni che la moda dell'aperitivo spopola e fa guadagnare un sacco di soldi a tanti pub, bar, enoteche, che spesso si montano la testa e ti mettono arredi scenografici, cameriere con minigonna altezza clito, musica ggggiusta "mixata per voi da DJ Calabria!", ma poi ti fanno cascare le balle quando chiedi qualcosa che non rientri nella sacra triade Mojito, Spritz, Caipirina.
Nonnnò ragazzi, non ci siamo. Amo l'aperitivo e sono felice di arricchirvi bevendo da voi, sono parimenti felice che investiate per rendere più trendy il vostro locale, ma per favore andate anche a scuola per imparare i fondamentali, allora sì che potrete davvero fare gli sboroni ed emanciparvi dal vostro provincialismo.
Per esempio sono capitato a Milano il weekend scorso alla festa di un'amica e il club dove eravamo era il classico club stile "noi siamo la città della moda" con tutti gli stilemi e i vacui orpelli del caso. Bene, nel frastuono della musica mi sono avvicinato al barman per chiedergli un Old Fashioned, quasi con soggezione, non sapendo che risposta attendermi da sto ragazzotto che sembrava un ex tronista di Uomini e Donne. Ed invece lo stupore! Questo fighettino mi risponde costernato: "Guarda ti avverto, ho finito le zollette, devo metterti lo zucchero normale, lo vuoi lo stesso? preferisci il Jack Daniels o Il Canadian Club?" Giuro che l'avrei abbracciato.
In definitiva, va benissimo fare i fichi, quelli modaioli, troppo avanti che "cioè facciamo tendenza", va benissimo (ci mancherebbe) la cameriera con piercing, tatuaggi e pose maliarde, va bene perfino la musica di DJ Calabria, però per favore prima di tutto questo siate anche bravi, semplicemente bravi nel fare vostro mestiere.
Ed ora congedo musicale a tema, anche esso mooolto "old fashioned".
Thursday, September 4, 2008
OK, my personal obsession of the month is...Sam Obernik!
Allora, non so per quale motivo qualche giorno fa mi è tornato alla mente un vecchio video in cui un sacco di ragazze supergnocche giocavano a beach volley mostrando le loro grazie, a riprova della generosità che madre natura aveva mostrato nei loro confronti.
Ma la cosa che mi era rimasta più impressa del suddetto video non è lo spaventoso quantitativo di feromoni che le immagini promanano, ma il fatto che la cantante, che al cospetto delle altre protagoniste del video appariva assolutamente casta, aveva la peculiarità di essere ancora più bella ed intrigante del carnaio che la attorniava.
Bene, ho ritrovato il video grazie a SanYouTube, video che anche dopo qualche annetto resta carino dal punto di vista musicale e godibile da quello danzereccio. Ma è lei la migliore sorpresa: non me la ricordavo male, è di una bellezza sconcertante!
Dopo qualche ricerca su internet spprendo che ninfa in questione si chiama Sam Obernik, è irlandese ma vive a Londra, ha un figlio ed è una vocalist che però scrive canzoni ed ha fatto uscire da non molto un proprio album.
In un crescendo di estasi ho scoperto un'autentica perla tra le sue partecipazioni.
Si tratta di una cover di un pezzo di Stevie Nicks, ossia la cantante dei Fleetwood Mac risalente ai primi anni 80 (la decade che si conferma sempre la migliore), per l'occasione reinventata a cura di Linus Loves. La cover è fortissima (ricordiamoci - mai mi stancherò di ripeterlo - che la cover fatta bene è una delle massime espressioni artistiche musicali) e assolutamente addictive, da due giorni non faccio che ascoltarla a ripetizioni. Il video è geniale, con il bellimbusto che si vuole cuccare la gnocca del liceo dopo anni di distanza alla rimpatriata di classe, seducendola con i suoi sfrontati passi di danza.
Ma soprattutto è sublime lei, nel ruolo della bonazza di classe di cui sopra, meravigliosa ed ammiccante nella sua fine ed aggraziata femmmilità di donna nel pieno dei suoi trenta (e, anche questo non mi stanco mai di ripeterlo, le donne raggiungono il massimo del loro splendore nei trenta e non nei venti come molti erroneamente pensano!). Anche io per una ex-compagna di classe così mi sarei preparato con anni di anticipo le evoluzioni da dancefloor più sfrenate e mi sarei umiliato davanti ai miei vecchi compagni, che tanto si fottano pure, tanto fino alla prossima rimpatriata chi cazzo li vede più quegli sfigati...
Ora la mia fantasia viaggia e vorrei essere un DJ talentuoso, affermato e potente tipo Danny Tenaglia, per averla con me in tutti i pezzi che comporrò da qui all'eternità! :-)
Ma la cosa che mi era rimasta più impressa del suddetto video non è lo spaventoso quantitativo di feromoni che le immagini promanano, ma il fatto che la cantante, che al cospetto delle altre protagoniste del video appariva assolutamente casta, aveva la peculiarità di essere ancora più bella ed intrigante del carnaio che la attorniava.
Bene, ho ritrovato il video grazie a SanYouTube, video che anche dopo qualche annetto resta carino dal punto di vista musicale e godibile da quello danzereccio. Ma è lei la migliore sorpresa: non me la ricordavo male, è di una bellezza sconcertante!
Dopo qualche ricerca su internet spprendo che ninfa in questione si chiama Sam Obernik, è irlandese ma vive a Londra, ha un figlio ed è una vocalist che però scrive canzoni ed ha fatto uscire da non molto un proprio album.
In un crescendo di estasi ho scoperto un'autentica perla tra le sue partecipazioni.
Si tratta di una cover di un pezzo di Stevie Nicks, ossia la cantante dei Fleetwood Mac risalente ai primi anni 80 (la decade che si conferma sempre la migliore), per l'occasione reinventata a cura di Linus Loves. La cover è fortissima (ricordiamoci - mai mi stancherò di ripeterlo - che la cover fatta bene è una delle massime espressioni artistiche musicali) e assolutamente addictive, da due giorni non faccio che ascoltarla a ripetizioni. Il video è geniale, con il bellimbusto che si vuole cuccare la gnocca del liceo dopo anni di distanza alla rimpatriata di classe, seducendola con i suoi sfrontati passi di danza.
Ma soprattutto è sublime lei, nel ruolo della bonazza di classe di cui sopra, meravigliosa ed ammiccante nella sua fine ed aggraziata femmmilità di donna nel pieno dei suoi trenta (e, anche questo non mi stanco mai di ripeterlo, le donne raggiungono il massimo del loro splendore nei trenta e non nei venti come molti erroneamente pensano!). Anche io per una ex-compagna di classe così mi sarei preparato con anni di anticipo le evoluzioni da dancefloor più sfrenate e mi sarei umiliato davanti ai miei vecchi compagni, che tanto si fottano pure, tanto fino alla prossima rimpatriata chi cazzo li vede più quegli sfigati...
Ora la mia fantasia viaggia e vorrei essere un DJ talentuoso, affermato e potente tipo Danny Tenaglia, per averla con me in tutti i pezzi che comporrò da qui all'eternità! :-)
Saturday, August 30, 2008
somtimes you just have to take a break..
OK sono più di due mesi che non scrivo.
In questo lasso di tempo ho principalmente passato una fine di giugno/prima metà di luglio di merda perchè simpaticamente trascorsa sul lettino del dentista, che durante un controllo di rito mi ha trovato uno sciame di carie profonde come il grand canyon...ed un dente del giudizio da togliere.
"Lei ha la peculiarità, sig. Feddi, di avere dei denti che si cariano facilmente ma le carie non le fanno male, così non se ne rende conto e viene qui che sono già profonde..."
Che culo.
Dopo queste simpatiche peripezie dentistiche (che BTW mi sono costate un capitale...) sono partito alla volta di New York per trascorrervi tre meravigliose settimane.
Davvero un mondo perfetto in cui le lezioni e le fantastiche attività didattiche alle quali partecipavo di giorno all'università erano alternate all'esplorazione notturna della NYC nightlife più strabiliante e divertente.
Riuscire a coniugare lavoro e divertimento al loro massimo, mente e sensi, essendo appagato da entrambi è una situaizone meravigliosa che di rado capita, ed il ritorno alla vita di tutti i giorni può essere uno scivolone abbastanza doloroso. Ma tutto sommato necessario perchè anche il corpo ha bisogno delle sue ore di sonno e di riposo, e doo tre settimane di vita piuttosto estrema stava intraprendendo delle cortesi ma ferme manifestazioni di cedimento.
Bene, ora son di nuovo qui, calato nella mia solita routine ma con dei tempi più flessibili e delle entrate leggermente maggiorate.
Conto di mettere a frutto molte cose che mi ronzano in testa da tanto questo autunno/inverno e spero di riuscirci al meglio. Non sarà facilissimo proverò a mettercela tutta. Poi magari il bilancio sarà sconfortante as usual...ma per il pessimismo cosmico c'è tempo! :)
Intanto, a simboleggiare il mio ritorno, posto una delle canzoni più memorabili di un gruppo memorabile di una scena musicale memorabile di un periodo storico memorabile (scusate ma mi si è inceppata la parte di corteccia cerebrale che presiede alla scelta degli aggettivi...)
Se non vi piace vi inseguo democraticamente con una motosega.
In questo lasso di tempo ho principalmente passato una fine di giugno/prima metà di luglio di merda perchè simpaticamente trascorsa sul lettino del dentista, che durante un controllo di rito mi ha trovato uno sciame di carie profonde come il grand canyon...ed un dente del giudizio da togliere.
"Lei ha la peculiarità, sig. Feddi, di avere dei denti che si cariano facilmente ma le carie non le fanno male, così non se ne rende conto e viene qui che sono già profonde..."
Che culo.
Dopo queste simpatiche peripezie dentistiche (che BTW mi sono costate un capitale...) sono partito alla volta di New York per trascorrervi tre meravigliose settimane.
Davvero un mondo perfetto in cui le lezioni e le fantastiche attività didattiche alle quali partecipavo di giorno all'università erano alternate all'esplorazione notturna della NYC nightlife più strabiliante e divertente.
Riuscire a coniugare lavoro e divertimento al loro massimo, mente e sensi, essendo appagato da entrambi è una situaizone meravigliosa che di rado capita, ed il ritorno alla vita di tutti i giorni può essere uno scivolone abbastanza doloroso. Ma tutto sommato necessario perchè anche il corpo ha bisogno delle sue ore di sonno e di riposo, e doo tre settimane di vita piuttosto estrema stava intraprendendo delle cortesi ma ferme manifestazioni di cedimento.
Bene, ora son di nuovo qui, calato nella mia solita routine ma con dei tempi più flessibili e delle entrate leggermente maggiorate.
Conto di mettere a frutto molte cose che mi ronzano in testa da tanto questo autunno/inverno e spero di riuscirci al meglio. Non sarà facilissimo proverò a mettercela tutta. Poi magari il bilancio sarà sconfortante as usual...ma per il pessimismo cosmico c'è tempo! :)
Intanto, a simboleggiare il mio ritorno, posto una delle canzoni più memorabili di un gruppo memorabile di una scena musicale memorabile di un periodo storico memorabile (scusate ma mi si è inceppata la parte di corteccia cerebrale che presiede alla scelta degli aggettivi...)
Se non vi piace vi inseguo democraticamente con una motosega.
Sunday, June 22, 2008
I found a new impossible love!
Accidenti, l'ho scoperta proprio come della cover degli swans casualmente su you tube.
Ed è amore a prima vista. E' bellissima, sia la voce che lei. E devo dire che non pensavo esistessero ragazze così belle, brave e capaci pure di suonare bene la chitarra.
Ma forse non ci sono andato troppo lontano: non a caso è australiana. Credo fermamente che in questo emisfero di ragazze così non ce ne siano...
UPDATE DEL 30-08-2008
Il video è stato tolto da YouTube e non riesco a trovare nemmeno gli altri in cui cantava canzonacce tamarre.
Conferma così la sua effimera natura di ninfa, manifestatasi radiosa e quindi sparita in un alone di mistero...Cazzo però perchè lei sparisce e tutti i video dei ragazzetti emo del cazzo che frignano depressi restano tutti online??!! Non è giusto...
Ed è amore a prima vista. E' bellissima, sia la voce che lei. E devo dire che non pensavo esistessero ragazze così belle, brave e capaci pure di suonare bene la chitarra.
Ma forse non ci sono andato troppo lontano: non a caso è australiana. Credo fermamente che in questo emisfero di ragazze così non ce ne siano...
UPDATE DEL 30-08-2008
Il video è stato tolto da YouTube e non riesco a trovare nemmeno gli altri in cui cantava canzonacce tamarre.
Conferma così la sua effimera natura di ninfa, manifestatasi radiosa e quindi sparita in un alone di mistero...Cazzo però perchè lei sparisce e tutti i video dei ragazzetti emo del cazzo che frignano depressi restano tutti online??!! Non è giusto...
Non ci posso credere!
Quando sono una vera reinterpretazione dell'originale secondo il differente stile dell'artista che la esegue, credo che la cover sia un'ottima espressione artistica.
Ma è sempre esistito un pezzo che nessuno è mai stato capace di coverizzare decentemente. Tutti i tentativi operati su tale canzone - anche ad opera di valenti bands - sono naufragati miseramente: quel pezzo è l'immortale inno "Love will Tear us Apart" degli immensi Joy Division.
Bene, rimarcando ulteriorment eil concetto questa è sempre stata la canzone incoverizzabile nel mio immaginario musicale, finchè non ho scoperto questo:
C'è anche da dire che se solo avessi saputo che un gruppo geniale come gli Swans ci aveva provato, beh già sarei stato più possibilista, poi giudicate voi se il risultato non è piacevolissimo.
Ma è sempre esistito un pezzo che nessuno è mai stato capace di coverizzare decentemente. Tutti i tentativi operati su tale canzone - anche ad opera di valenti bands - sono naufragati miseramente: quel pezzo è l'immortale inno "Love will Tear us Apart" degli immensi Joy Division.
Bene, rimarcando ulteriorment eil concetto questa è sempre stata la canzone incoverizzabile nel mio immaginario musicale, finchè non ho scoperto questo:
C'è anche da dire che se solo avessi saputo che un gruppo geniale come gli Swans ci aveva provato, beh già sarei stato più possibilista, poi giudicate voi se il risultato non è piacevolissimo.
un rarissimo caso di amore transalpino
Ok il sottoscritto è sempre stato filoanglosassone, non è mai stato un patito delle treadizioni, della lingua e della cultura francese, anzi... però devo ammettere che un paio di cose belle le si trovano anche oltralpe.
Ce n'è una in particolare che per me è favolosa, che se ascoltata nel meraviglioso centro di Parigi, nella cornice di Place de Vosges o durante una passeggiata ai giardini di Louxembourg, è capace di suscitarmi una suggestione tale da farmi pure accettare la remota idea di poter essere francese e sentirmi a mio agio in tale condizione.
Eppoi diciamoci la verità, ora che i cugini d'oltralpe non ci sentono: le francesi sono proprio bone!!!
Ce n'è una in particolare che per me è favolosa, che se ascoltata nel meraviglioso centro di Parigi, nella cornice di Place de Vosges o durante una passeggiata ai giardini di Louxembourg, è capace di suscitarmi una suggestione tale da farmi pure accettare la remota idea di poter essere francese e sentirmi a mio agio in tale condizione.
Eppoi diciamoci la verità, ora che i cugini d'oltralpe non ci sentono: le francesi sono proprio bone!!!
Saturday, June 21, 2008
un fiume in piena
Ho veramente troppi progetti per la testa.
Finire il dottorato, restare in università, diventare avvocato ed essere un buon professionista, andare a studiare in usa e magari chi lo sa, se sono bravo magari trovo qualcosa lì, ma forse no, una volta raggiunta la posizione alla quale ambisco restare qui, che alla fine in Italia si vive meglio, però vuoi mettere che vita puoi fare a New York, quanto può essere intensa ed appagante, sì però non credi che dopo un po' ti stancherebbe e vorresti una dimensione di vita più raccolta...
Ho veramente troppo casino in testa. E qualche paura. Paura di arrivare all'ultimo e non farcela, paura di trovarmi un giorno semplicemente stanco. Paura che lo stress peggiori la mia ipocondria e mi precluda delle occasioni.
In realtà questi sono i momenti in cui la varietà delle cose che faccio nella vita invece di sembrarmi intrigante si rivela destabilzzante.
Io nel complesso non farei mai a cambio con chi a vent'anni passa tutto il giorno nell'ufficio in cui trascorrerà tutta la vita. Però in questi momenti la relativa calma della loro routine sarebbe sicuramente una fonte di tranquillità.
Vorrò mai sposarmi? Ci sono cose della vita di coppia che mi atterriscono, anche dopo un anno che non le vivo più. E sono spinto a credere che di fatto uno come me non potrà mai essere felice, a meno di non trovare proprio una persona perfetta. Che non ti stanchi mai. Oppure, come è molto più probabile, che ad un certo punto ci si accontenti, si viva una vita approssimata perchè si sentono gli anni che passano e la paura di rimanere soli è troppa. Dio che prospettiva ugualmente deprimente.
Il succo del discorso puà quindi essere:
Cerchiamo ora, finchè questo panico da solitudine non lo proviamo, ad avere gloria e amore, ma tenendo ben presente che quello che trovi oggi può precluderti ciò che puoi ancora avere in futuro. E puoi sempre trovarti ad avere meno di prima. Che fatica. Se li tengano loro gloria ed amore, ogni tanto mi sembra preferibile vizio e piacere allora! Ma anche questi hanno un costo, per esempio ritrovarsi con il fegato spappolato, con tre figli da tre persone diverse con le quali non vorresti passare nemmeno un secondo che non sia a letto, o peggio con qualche altra malattia che ti manda nella tomba.
Quindi che fare? Qule rischio accollarsi? Cadere nell'individualismo spinto e massimizzare il proprio piacere o impegnarsi con gli altri per qualcosa che ti sopravviva e vada oltre il tempo di un orgasmo?
Non so forse 'ste riflessioni un po' amare saranno il frutto della cervicale che mi fa compagnia da stamattina.
Ora vorrei solo essere sdraiato in un prato deserto, dormire e sentire il vento che mi rinfresca la pelle. Ma invece sono qui sulla mia poltrona con un'afa micidiale in una città rovente.
quando si dice il culo... :-D
Finire il dottorato, restare in università, diventare avvocato ed essere un buon professionista, andare a studiare in usa e magari chi lo sa, se sono bravo magari trovo qualcosa lì, ma forse no, una volta raggiunta la posizione alla quale ambisco restare qui, che alla fine in Italia si vive meglio, però vuoi mettere che vita puoi fare a New York, quanto può essere intensa ed appagante, sì però non credi che dopo un po' ti stancherebbe e vorresti una dimensione di vita più raccolta...
Ho veramente troppo casino in testa. E qualche paura. Paura di arrivare all'ultimo e non farcela, paura di trovarmi un giorno semplicemente stanco. Paura che lo stress peggiori la mia ipocondria e mi precluda delle occasioni.
In realtà questi sono i momenti in cui la varietà delle cose che faccio nella vita invece di sembrarmi intrigante si rivela destabilzzante.
Io nel complesso non farei mai a cambio con chi a vent'anni passa tutto il giorno nell'ufficio in cui trascorrerà tutta la vita. Però in questi momenti la relativa calma della loro routine sarebbe sicuramente una fonte di tranquillità.
Vorrò mai sposarmi? Ci sono cose della vita di coppia che mi atterriscono, anche dopo un anno che non le vivo più. E sono spinto a credere che di fatto uno come me non potrà mai essere felice, a meno di non trovare proprio una persona perfetta. Che non ti stanchi mai. Oppure, come è molto più probabile, che ad un certo punto ci si accontenti, si viva una vita approssimata perchè si sentono gli anni che passano e la paura di rimanere soli è troppa. Dio che prospettiva ugualmente deprimente.
Il succo del discorso puà quindi essere:
Cerchiamo ora, finchè questo panico da solitudine non lo proviamo, ad avere gloria e amore, ma tenendo ben presente che quello che trovi oggi può precluderti ciò che puoi ancora avere in futuro. E puoi sempre trovarti ad avere meno di prima. Che fatica. Se li tengano loro gloria ed amore, ogni tanto mi sembra preferibile vizio e piacere allora! Ma anche questi hanno un costo, per esempio ritrovarsi con il fegato spappolato, con tre figli da tre persone diverse con le quali non vorresti passare nemmeno un secondo che non sia a letto, o peggio con qualche altra malattia che ti manda nella tomba.
Quindi che fare? Qule rischio accollarsi? Cadere nell'individualismo spinto e massimizzare il proprio piacere o impegnarsi con gli altri per qualcosa che ti sopravviva e vada oltre il tempo di un orgasmo?
Non so forse 'ste riflessioni un po' amare saranno il frutto della cervicale che mi fa compagnia da stamattina.
Ora vorrei solo essere sdraiato in un prato deserto, dormire e sentire il vento che mi rinfresca la pelle. Ma invece sono qui sulla mia poltrona con un'afa micidiale in una città rovente.
quando si dice il culo... :-D
sui film che piacciono alle amiche e a te no
Ieri chiacchieravo con alcuni cari amici, uno dei quali attualmente vive in germania e ha dei gusti cinematografici molto simili ai miei. L'altra era una mia amica, una ragazza molto cara ed in gamba, ma che ha il piccolo e scusabile difetto di apprezzare il film "Casomai" di Fabio Volo.
Io quel film lì lo vidi alcuni anni fa proprio assieme al mio amico "tedesco"e ad un altro mio amico "che ha un piglio ironico decisamente dissacrante" (leggi che i film se non sono trucidi non li ama...). Mi ricordo che questa allegra compagnia fu la mia salvezza, perchè non mi sembra di avere mai visto un film così insulso. Proprio il classico drammone di plastica sul trentenne che mette su famiglia e rosica perchè non ha più i piaceri del vivere single, con un po' di urli alla Muccino disseminati qua e là e soprattutto con l'inespressività totale e l'istintiva antipatia di Fabio Volo.
La mia amica (ed un'altra di lei amica mooolto caruccia) disse che invece loro avevano apprezzato il film perchè in un certo senso ci si immedesimavano e quindi scattava una sorta di tranfert (spero con stefania rocca, anche se francamente nel film ha una delle vite più sfigate che si ricordi a memoria d'uomo) che consentiva a loro di apprezzare questo "capolavoro".
Da questa considerazione poi l'amica estraeva deduttivamente una regola di vita secondo la quale le ragazze generalmente amano i film nella cui trama possono riconoscersi mentre non amano affatto i film fantasy, di fantascienza et affiniperchè a loro non dicono nulla... mentre invece quando sono fatti bene (e sottolineo quando sono fatti bene!) a me piacciono tantissimo.
In realtà non so quanto possa essere valida questa regola dell'immedesimazione, almeno per me, che spesso guardo un film proprio per evadere dalla vita di tutti i giorni. Specie quando sono molto incalzato (e incazzato) da stress e scadenze varie guardare un film è davvero anche un esercizio di relax per la mente, un modo per distenderla dalle nozioni pedanti coattivamente introdotte che spesso la affollano. Poi ovviamente non perdo la capacità di discernimento: il film può comunque essere avvincente o una merda.
Però non credo che questo transfer sia totalmente assente negli uomini, forse gli uomini riescono ad astrarre un po' di più e forse sentirsi partecipi anche delle sventure di Frodo e compagnia bella..
Io forse con un hobbit non ho molto a che spartire, ma sicuramente se penso a film tratti da fumetti di Frank Miller quanli Sincity o 300 devo dire che specie nel primo trovo molte figure umanamente interessanti..
Trovo per esempio geniale la figura del gigantone Marve, fortissimo ma brutto come un culo e reietto della società, che passa un'unica notte di felicità (leggi sesso) con una donna bellissima, che in realtà da lui cerca solo protezione da chi vuole farle la pelle. La gratitudine per quell'unico momento di vera felicità lo porta ad eleggere a propria ragione di vita la vendetta della morte della donna.
Se non è poesia questa, altrochè "casomai", le manfrine dei vent'anni perduti, i menage familiari dissemnati di urla e di corna ed altre ventate di amarezze assortite tipiche della cinemerda italiana odierna...
Io quel film lì lo vidi alcuni anni fa proprio assieme al mio amico "tedesco"e ad un altro mio amico "che ha un piglio ironico decisamente dissacrante" (leggi che i film se non sono trucidi non li ama...). Mi ricordo che questa allegra compagnia fu la mia salvezza, perchè non mi sembra di avere mai visto un film così insulso. Proprio il classico drammone di plastica sul trentenne che mette su famiglia e rosica perchè non ha più i piaceri del vivere single, con un po' di urli alla Muccino disseminati qua e là e soprattutto con l'inespressività totale e l'istintiva antipatia di Fabio Volo.
La mia amica (ed un'altra di lei amica mooolto caruccia) disse che invece loro avevano apprezzato il film perchè in un certo senso ci si immedesimavano e quindi scattava una sorta di tranfert (spero con stefania rocca, anche se francamente nel film ha una delle vite più sfigate che si ricordi a memoria d'uomo) che consentiva a loro di apprezzare questo "capolavoro".
Da questa considerazione poi l'amica estraeva deduttivamente una regola di vita secondo la quale le ragazze generalmente amano i film nella cui trama possono riconoscersi mentre non amano affatto i film fantasy, di fantascienza et affiniperchè a loro non dicono nulla... mentre invece quando sono fatti bene (e sottolineo quando sono fatti bene!) a me piacciono tantissimo.
In realtà non so quanto possa essere valida questa regola dell'immedesimazione, almeno per me, che spesso guardo un film proprio per evadere dalla vita di tutti i giorni. Specie quando sono molto incalzato (e incazzato) da stress e scadenze varie guardare un film è davvero anche un esercizio di relax per la mente, un modo per distenderla dalle nozioni pedanti coattivamente introdotte che spesso la affollano. Poi ovviamente non perdo la capacità di discernimento: il film può comunque essere avvincente o una merda.
Però non credo che questo transfer sia totalmente assente negli uomini, forse gli uomini riescono ad astrarre un po' di più e forse sentirsi partecipi anche delle sventure di Frodo e compagnia bella..
Io forse con un hobbit non ho molto a che spartire, ma sicuramente se penso a film tratti da fumetti di Frank Miller quanli Sincity o 300 devo dire che specie nel primo trovo molte figure umanamente interessanti..
Trovo per esempio geniale la figura del gigantone Marve, fortissimo ma brutto come un culo e reietto della società, che passa un'unica notte di felicità (leggi sesso) con una donna bellissima, che in realtà da lui cerca solo protezione da chi vuole farle la pelle. La gratitudine per quell'unico momento di vera felicità lo porta ad eleggere a propria ragione di vita la vendetta della morte della donna.
Se non è poesia questa, altrochè "casomai", le manfrine dei vent'anni perduti, i menage familiari dissemnati di urla e di corna ed altre ventate di amarezze assortite tipiche della cinemerda italiana odierna...
Thursday, June 5, 2008
ma che noia...
Bello sbattersi fino alle 2 di notte per finire una presentazione su un argomento del cazzo che se solo non fossi stato obbligato non avrei mai guardato in vita mia.
Bello pensare "dai appena finito non torno a casa subito, ma mi godo un piacevole pomeriggio seguito da una divertente e movimentata serata senese, dai alla fine sono in una città in cui un sacco di gente paga soldi per passarci le vacanze..."
Morale:
- ha piovuto tutto il pomeriggio
- mi sono reso conto di avere una carie enorme sull'unico mozzicone di dente del giudizio finora spuntatomi (cazzo, già ho poco giusdizio, poi se sputtano pure quello!)
- tutti i miei colleghi o sono tornati alle loro città d'origine, o sono a nanna o sono sfigati
Bella la vita a Siena...
Bello pensare "dai appena finito non torno a casa subito, ma mi godo un piacevole pomeriggio seguito da una divertente e movimentata serata senese, dai alla fine sono in una città in cui un sacco di gente paga soldi per passarci le vacanze..."
Morale:
- ha piovuto tutto il pomeriggio
- mi sono reso conto di avere una carie enorme sull'unico mozzicone di dente del giudizio finora spuntatomi (cazzo, già ho poco giusdizio, poi se sputtano pure quello!)
- tutti i miei colleghi o sono tornati alle loro città d'origine, o sono a nanna o sono sfigati
Bella la vita a Siena...
Monday, June 2, 2008
Riflessioni sociopolitiche su di una serata divertente
Eh ragazzi capita che ci si ritrovi in ottima compagnia (3 care amiche ed un amico inglese che non solo è simpatico ma che in quanto inglese ti consente anche di profonderti in un proficuo english speaking training) che si esca a farci un aperitivo, poi pizza a cena tra chiacchiere e risate.
Una serata davvero piacevole.
Poi per il dopo cena propostona avanzata da "amica dai dolci modi che mi è molto cara": "c'è una festa al "paesello famoso per un circolo arci e per un busto", perchè non ci andiamo, suonano il "gruppo rap storico reggiano" e un gruppo ska che mi piace molto".
Perfetto, anche perchè sia il gruppo rap di cui sopra sia lo ska in genere sono di mio gradimento.
Così saliamo sulla feddi-macchina alla volta del paesello. Già per trovare il posto ci mettiamo un po', anche perchè sembra che nel paesello gli autoctoni siano stati tutti ripiazzati da immigrati magrebini, da meriodionali e da persone visibilmente alterate dalla droga. Tutte e tre queste categorie, come è ovvio e scontato, sono piuttosto incapaci di dare indicazioni attendibili. O per lo meno empiricamente quella sera lo sono state.
Già però in tale circostanza capto che la festa di cui sopra non è la tradizionale festa dell'unità che tutti conosciamo bene qui dalle mie parti, bensì la più radicale "festa di liberazione". Vabbè, chissene, da buon emiliano sono cresciuto tra i comunisti pur non essendolo e la cosa non è mai stata problematica. Specie quando si festeggia.
In realtà poi la mia era una previsione un po' troppo rosea, e non tanto riguardo alla festa - che era assolutamente la classica festa di rifondazione come ne ho viste tante - quanto forse riguardo me che inizio a sentirmi un po' più fuori luogo e meno divertito di un tempo in tali occasioni.
Arriviamo che il gruppo rap ha già finito di suonare.
Peccato, li ho sempre considerati molto bravi.
...ma c'è quello ska!
Allora, francamente, mentre le mie amiche ilari si gettano tutte in pista a ballare, io e l'inglese rimaniamo un poco interdetti, lui perchè non ha mai visto niente di tutto ciò, io forse perchè l'ho visto troppe volte.
Avete presente la classica platea tutta vestita un po' con orpelli freak un po' con le magliette inneggianti alle vecchie glorie passate del comunismo più commerciabile? Ecco: proprio così appariva ai nostri occhi, ed era una platea che andava come di consueto dai 18 ai 40 anni.
Io inizialmente sono un poco impacciato e restio nel ballare anche se la musica reggae ska della band è ben suonata e non mi dispiace. L'"amica dai dolci modi" che con me è un genere molto empatica capta il mio disagio ma io che un po' mi vergogno di essere l'unico "misfit" un po' lo nego, fingo di sentirmi a mio agio a ballare, cerco non pensare a nulla e di conformarmi all'ambiente circostante.
Poi l'illuminazione: scopro che c'è un pensiero che se me lo tengo in testa mi riesce a fare sentire assolutamente a mio agio. E mi fa ballare, fregandomene di tutto e di tutti. Il pensiero è il seguente.
Questi qui hanno bruciantemente perso le elezioni, sono fuori dal parlamento. Fuori dalla balle per almeno 5 anni.
Basta Caruso e le sue spese proletarie, basta Giordano e i suoi discorsi da lotta di classe anni 50, e soprattutto basta lui, basta Fausto ed il suo comunismo radical-chic foderato di cachemire e abbellito da erre moscia!
L'allegria mi pervade e mi sento davvero ad una festa, senza percepire più nessuno dei messaggi seriosi di cui l'occasione si erge a portavoce.
E vai che si balla allora! E se il disagio ogni tanto riaffiora mi basta pensare al Fausto che ora, non più parlamentare, forse, chissà, è costretto a fare a meno dei suoi cashmerini raffinati e di ripegare su un volgaVissimo "misto acrilico" comprato dai cinesi (che BTW a pensarci bene costituirebbe davvero una mise da comunista).
Poi il gruppo sembra quasi che voglia remare contro la mia ritrovata serenità ahimè, e parte coi classici pezzi tanto in voga da sempre presso quel tipo di bands, dove si mischia il reggae col folk terrunciello.
Una specie di ska-tarantella che per me è urenda.
Quindi, mentre la pista passa da kingston al Regno delle Due Sicilie, da banda di rastamanni a orda di pizzicati, io me ne vo al punto ristoro (che devo dire in coerenza con lo spirito della festa è economico come prezzi) e mi prendo la più capitalista delle bibite: la mitica coca-cola!. E pensavo a come è strano il mondo, al fatto che un po' dei soldini che vanno in tasca a quel guru del capitalismo che è Warren Buffett in ragione della sua partecipazione rilevante al capitale di Coca Cola Company siano generosamente elargiti dalla festa di Liberazione di un paesino della bassa emiliana.
In realtà questa considerazione racchiude una sublime bellezza ed un senso di armonia cosmica. La coca cola per me è buona, ed è buona perfino per chi odia il sistema di mercato in cui essa la fa da padrona. Così buona da non poterne comunque fare a meno.
Poi è seguita una versione di Bella Ciao geniale: era lunga una cosa tipo 12 minuti, e passava per tutte le velocità e i ritmi, dal folk al reggae allo ska.
L'idea era bella (anche se l'attitudine mi sembrava quasi affine a quella di prog band tipo gli Iron Butterfly :-) ) ma in queste occasioni francamente mi chiedo che cosa ne penserebbero i partigiani se fossero lì a vedere.
Io ne ho conosciuti di partigiani, ed erano tutte persone piacevoli ma austere e con delle gran palle e sangue freddo, gente che non aveva disdegnato l'uso le armi quando era necessario.
Non ci vedo molte affinità tra loro ed i giovani sostenitori di rifondazione, così come non riesco a vedere molte affinità tra i comunisti dell'eta di mio nonno (per i quali pur nella differenza di idee provo un grandissimo rispetto), quelli dell'età dei miei genitori (in genere sporcati dal pressapochismo sessantottino, che non rispetto molto) e quelli della mia età (che mi sembrano ancora più confusi e naif).
Alla fine la serata non è stata male, i pezzi ska si ballavano bene ed era dello stesso parere pure l'amico brit, che inoltre non sapendo bene l'italiano era pure impermeabile ai messaggi politici imperanti.
Poi, non so che farci, per certe ragazze da centro sociale ogni tanto ho un debole.
Quelle con quei pantaloni colorati di lino, col piercing al naso o al labbro, e quel modo un po' hippie ed ingenuo.
Non so forse è tutto dovuto ad un transfert ricollegabile all'adolescenza, quando quello era il tipo di ragazze che puntavo, e che generalmente non mi si filavano troppo, in quanto non ero abbastanza fuori dai loro schemi.
Ed è una cosa che riscontro pure ora: faccio molto più successo con le ragazze molto regular e tranquille ( e noiose...) che con le pazze fricchettone. Peccato, prima o poi un affair con una di quel tipo potrebbe essere un'esperienza interessante.
Una bellissima prova di dialogo bi-partisan. eheh!
Ed ora basta, che se si segue la strada della psicoanalisi qualche seguace di Freud potrebbe pure dire che il mio essere liberal-conservatore è principalmente dato da una reazione al mio non sentirmi accettato ed a mio agio tra i sinistrati quando ero pargoletto.
Il che, anche se molto suggestiva come ricostruzione, è fondamentalmente falso.
Una serata davvero piacevole.
Poi per il dopo cena propostona avanzata da "amica dai dolci modi che mi è molto cara": "c'è una festa al "paesello famoso per un circolo arci e per un busto", perchè non ci andiamo, suonano il "gruppo rap storico reggiano" e un gruppo ska che mi piace molto".
Perfetto, anche perchè sia il gruppo rap di cui sopra sia lo ska in genere sono di mio gradimento.
Così saliamo sulla feddi-macchina alla volta del paesello. Già per trovare il posto ci mettiamo un po', anche perchè sembra che nel paesello gli autoctoni siano stati tutti ripiazzati da immigrati magrebini, da meriodionali e da persone visibilmente alterate dalla droga. Tutte e tre queste categorie, come è ovvio e scontato, sono piuttosto incapaci di dare indicazioni attendibili. O per lo meno empiricamente quella sera lo sono state.
Già però in tale circostanza capto che la festa di cui sopra non è la tradizionale festa dell'unità che tutti conosciamo bene qui dalle mie parti, bensì la più radicale "festa di liberazione". Vabbè, chissene, da buon emiliano sono cresciuto tra i comunisti pur non essendolo e la cosa non è mai stata problematica. Specie quando si festeggia.
In realtà poi la mia era una previsione un po' troppo rosea, e non tanto riguardo alla festa - che era assolutamente la classica festa di rifondazione come ne ho viste tante - quanto forse riguardo me che inizio a sentirmi un po' più fuori luogo e meno divertito di un tempo in tali occasioni.
Arriviamo che il gruppo rap ha già finito di suonare.
Peccato, li ho sempre considerati molto bravi.
...ma c'è quello ska!
Allora, francamente, mentre le mie amiche ilari si gettano tutte in pista a ballare, io e l'inglese rimaniamo un poco interdetti, lui perchè non ha mai visto niente di tutto ciò, io forse perchè l'ho visto troppe volte.
Avete presente la classica platea tutta vestita un po' con orpelli freak un po' con le magliette inneggianti alle vecchie glorie passate del comunismo più commerciabile? Ecco: proprio così appariva ai nostri occhi, ed era una platea che andava come di consueto dai 18 ai 40 anni.
Io inizialmente sono un poco impacciato e restio nel ballare anche se la musica reggae ska della band è ben suonata e non mi dispiace. L'"amica dai dolci modi" che con me è un genere molto empatica capta il mio disagio ma io che un po' mi vergogno di essere l'unico "misfit" un po' lo nego, fingo di sentirmi a mio agio a ballare, cerco non pensare a nulla e di conformarmi all'ambiente circostante.
Poi l'illuminazione: scopro che c'è un pensiero che se me lo tengo in testa mi riesce a fare sentire assolutamente a mio agio. E mi fa ballare, fregandomene di tutto e di tutti. Il pensiero è il seguente.
Questi qui hanno bruciantemente perso le elezioni, sono fuori dal parlamento. Fuori dalla balle per almeno 5 anni.
Basta Caruso e le sue spese proletarie, basta Giordano e i suoi discorsi da lotta di classe anni 50, e soprattutto basta lui, basta Fausto ed il suo comunismo radical-chic foderato di cachemire e abbellito da erre moscia!
L'allegria mi pervade e mi sento davvero ad una festa, senza percepire più nessuno dei messaggi seriosi di cui l'occasione si erge a portavoce.
E vai che si balla allora! E se il disagio ogni tanto riaffiora mi basta pensare al Fausto che ora, non più parlamentare, forse, chissà, è costretto a fare a meno dei suoi cashmerini raffinati e di ripegare su un volgaVissimo "misto acrilico" comprato dai cinesi (che BTW a pensarci bene costituirebbe davvero una mise da comunista).
Poi il gruppo sembra quasi che voglia remare contro la mia ritrovata serenità ahimè, e parte coi classici pezzi tanto in voga da sempre presso quel tipo di bands, dove si mischia il reggae col folk terrunciello.
Una specie di ska-tarantella che per me è urenda.
Quindi, mentre la pista passa da kingston al Regno delle Due Sicilie, da banda di rastamanni a orda di pizzicati, io me ne vo al punto ristoro (che devo dire in coerenza con lo spirito della festa è economico come prezzi) e mi prendo la più capitalista delle bibite: la mitica coca-cola!. E pensavo a come è strano il mondo, al fatto che un po' dei soldini che vanno in tasca a quel guru del capitalismo che è Warren Buffett in ragione della sua partecipazione rilevante al capitale di Coca Cola Company siano generosamente elargiti dalla festa di Liberazione di un paesino della bassa emiliana.
In realtà questa considerazione racchiude una sublime bellezza ed un senso di armonia cosmica. La coca cola per me è buona, ed è buona perfino per chi odia il sistema di mercato in cui essa la fa da padrona. Così buona da non poterne comunque fare a meno.
Poi è seguita una versione di Bella Ciao geniale: era lunga una cosa tipo 12 minuti, e passava per tutte le velocità e i ritmi, dal folk al reggae allo ska.
L'idea era bella (anche se l'attitudine mi sembrava quasi affine a quella di prog band tipo gli Iron Butterfly :-) ) ma in queste occasioni francamente mi chiedo che cosa ne penserebbero i partigiani se fossero lì a vedere.
Io ne ho conosciuti di partigiani, ed erano tutte persone piacevoli ma austere e con delle gran palle e sangue freddo, gente che non aveva disdegnato l'uso le armi quando era necessario.
Non ci vedo molte affinità tra loro ed i giovani sostenitori di rifondazione, così come non riesco a vedere molte affinità tra i comunisti dell'eta di mio nonno (per i quali pur nella differenza di idee provo un grandissimo rispetto), quelli dell'età dei miei genitori (in genere sporcati dal pressapochismo sessantottino, che non rispetto molto) e quelli della mia età (che mi sembrano ancora più confusi e naif).
Alla fine la serata non è stata male, i pezzi ska si ballavano bene ed era dello stesso parere pure l'amico brit, che inoltre non sapendo bene l'italiano era pure impermeabile ai messaggi politici imperanti.
Poi, non so che farci, per certe ragazze da centro sociale ogni tanto ho un debole.
Quelle con quei pantaloni colorati di lino, col piercing al naso o al labbro, e quel modo un po' hippie ed ingenuo.
Non so forse è tutto dovuto ad un transfert ricollegabile all'adolescenza, quando quello era il tipo di ragazze che puntavo, e che generalmente non mi si filavano troppo, in quanto non ero abbastanza fuori dai loro schemi.
Ed è una cosa che riscontro pure ora: faccio molto più successo con le ragazze molto regular e tranquille ( e noiose...) che con le pazze fricchettone. Peccato, prima o poi un affair con una di quel tipo potrebbe essere un'esperienza interessante.
Una bellissima prova di dialogo bi-partisan. eheh!
Ed ora basta, che se si segue la strada della psicoanalisi qualche seguace di Freud potrebbe pure dire che il mio essere liberal-conservatore è principalmente dato da una reazione al mio non sentirmi accettato ed a mio agio tra i sinistrati quando ero pargoletto.
Il che, anche se molto suggestiva come ricostruzione, è fondamentalmente falso.
Friday, May 30, 2008
considerazioni geopolitiche dalla città più grigia e piovosa d'Italia
Sono nella fottuta città medievale e c'è un tempo così di merda che è quasi inconcepibile: pioggia + afa (il prodotto dei quali è un tempo indocinese tipo laos) + folate di vento gelido improvvise ( = pericolo stricco di pancia, blocco del collo, raffreddore, etc.).
Almneo ho smalito il grosso degli impegni, devo solo farmi una presetazioncina in power point per il 5 eppoi basta e fanculo.
Spero di riuscire ad arrangiare per il meglio la sistemazione newyorkese, prendermi il biglietto e poi tutto spero fili liscio.
Ieri sera mi son fatto un paio di birrette con un mio copagno del dottorato e un dottorando di economics turco. Lui è ateo( bene), laicista (ottimo), non sopporta le religioni, specie l'islam in puro stile ataturk (benissimo), purtroppo è filocomunista (ma nessuno è perfetto, si sa).
Non è il primo turco che conosco, sono un popolo meraviglioso i turchi perchè sono la dimostrazione vivente di come la presenza ingombrante o l'assenza del giogo religioso sulla propria vita sia effettivament e in grado di mutare la propria condizione umana ed esistenziale.
Tra i turchi che ho conosciuto ci sono gente come lui che non li distingueresti davvero dall'occidentale più moderno ed open-minded, con i quali non esiste alcuna barriera culturale e puoi divertarci veramente amico.
Altri invece (una ristretta minoranza tra quelli che ho conosciuto fortunatamente) venedo dalle parti più remote dell'anatolia, sono ottenebrati dalla religione e sembrano dei meridionali italiani degli anni 30 o, se si pone l'accento sul fatto che sono islamici, degli afgani odierni.
Il mio amico ovviamente disprezza molto questo tipo di suoi connazionali, che ai suoi occhi sono inferiori e che non faranno mai strada nella vita. Non so esattaente se in un mondo pessimo come questo in cui è in atto un ripugnante e barbaro ritorno all'integralismo religioso il mio amico abbia ragione. Però mi gongolo a pensare che lui che è così è il primo nel suo dottorato e magari domani sarà una persona con importanit cariche, mentre il turco sfigato che conobbi, passò tre settimane a NY smarrito e praticamente recluso in albergo e nonfaceva altro che rompere il cazzo e fustigare i costumi dei suoi connazionaloi laici e soprattuto non mangiava praticamente un cazzo per paura che dappertutto ci fosse il maiale.
Beh, il prossimo che nega che la religione allontana la conoscienza reciproca è un coglione.
Per il resto se non smette di piovere mi incazzo come una biscia. Anche se sono piuttosto contento di avere riallacciato i rapporti con un amica che non sentivo da tanto. ciao!
Almneo ho smalito il grosso degli impegni, devo solo farmi una presetazioncina in power point per il 5 eppoi basta e fanculo.
Spero di riuscire ad arrangiare per il meglio la sistemazione newyorkese, prendermi il biglietto e poi tutto spero fili liscio.
Ieri sera mi son fatto un paio di birrette con un mio copagno del dottorato e un dottorando di economics turco. Lui è ateo( bene), laicista (ottimo), non sopporta le religioni, specie l'islam in puro stile ataturk (benissimo), purtroppo è filocomunista (ma nessuno è perfetto, si sa).
Non è il primo turco che conosco, sono un popolo meraviglioso i turchi perchè sono la dimostrazione vivente di come la presenza ingombrante o l'assenza del giogo religioso sulla propria vita sia effettivament e in grado di mutare la propria condizione umana ed esistenziale.
Tra i turchi che ho conosciuto ci sono gente come lui che non li distingueresti davvero dall'occidentale più moderno ed open-minded, con i quali non esiste alcuna barriera culturale e puoi divertarci veramente amico.
Altri invece (una ristretta minoranza tra quelli che ho conosciuto fortunatamente) venedo dalle parti più remote dell'anatolia, sono ottenebrati dalla religione e sembrano dei meridionali italiani degli anni 30 o, se si pone l'accento sul fatto che sono islamici, degli afgani odierni.
Il mio amico ovviamente disprezza molto questo tipo di suoi connazionali, che ai suoi occhi sono inferiori e che non faranno mai strada nella vita. Non so esattaente se in un mondo pessimo come questo in cui è in atto un ripugnante e barbaro ritorno all'integralismo religioso il mio amico abbia ragione. Però mi gongolo a pensare che lui che è così è il primo nel suo dottorato e magari domani sarà una persona con importanit cariche, mentre il turco sfigato che conobbi, passò tre settimane a NY smarrito e praticamente recluso in albergo e nonfaceva altro che rompere il cazzo e fustigare i costumi dei suoi connazionaloi laici e soprattuto non mangiava praticamente un cazzo per paura che dappertutto ci fosse il maiale.
Beh, il prossimo che nega che la religione allontana la conoscienza reciproca è un coglione.
Per il resto se non smette di piovere mi incazzo come una biscia. Anche se sono piuttosto contento di avere riallacciato i rapporti con un amica che non sentivo da tanto. ciao!
Sunday, May 25, 2008
More than words
Cari ragazzuoli che cosa stupida è spesso la felicità...
perchè è fatta di congetture, di piccole frasi, di fantasie ispirate da espisodi di vita apparentemente insignificanti.
Per esempio...quando incontri nuovamente il tuo megasuperprof dopo tanto tempo, ci parli e capisce benissimo i problemi che hai incontrato nella città pallosa e medievale, ti sprona a lavorare sodo adesso, approva entusiasta il tuo progetto di nuovo paper che hai pensato, ti dice che ti seguirà lui stesso per il progetto di ricerca (e già qui ero in estasi) e...ti chiede quando vuoi andare all'estero così lui e il suo allievo prof. "sono-immanicatissimo-con-gli-stati-uniti" ti possono fare le presentation letters!
che bello, che falicità...il mondo ti sorride, ti sorride così tanto che dimentichi perfino quanto la notte bianca sia stata oggettivamente una cagata molto più scadente di quella dell'anno precedente.
Te ne freghi che iniziative come quella spesso ti ricordano quanto la gente fondamentalemnte ti ripugna, perchè è brutta, perchè è scema, perchè spesso puzza.
Te ne freghi che ieri sera tutta la tua città era cosparsa di fricchettoni incapaci di suonare i loro bonghi del cazzo che, ebeti e felici, spaccavano i maroni col loro pimpampum, proprio come decantato dal famoso poeta.
Lo ammetto, c'era un quantitativo di gnocca immenso. Pauroso: Inizio davvero a credere che nella mia opulenta ma provinciale cittadina padana ci sia un aria particolare che facilità la nascita di certi esemplari di prima qualità.
Ma (perchè c'è sempre un ma), in occasioni come quelle le ragazze fiche si sentono ancora più fiche. Sono tirate come non mai, trasudano altezzosità.
Anche quando magari sotto sotto sono più normali di quanto si pensi, tolto un quintale di trucco, cerone, magie da parrucchiere, jeans attillati e tacchi di mezzo metro.
In questi casi il mercato è proprio overpriced, credo sia tutto sommato improbabile fare buoni affari.
Pazienza...in tutte le cose l'importante è attendere il momento appropriato.
E qui nessuno ha fretta.
perchè è fatta di congetture, di piccole frasi, di fantasie ispirate da espisodi di vita apparentemente insignificanti.
Per esempio...quando incontri nuovamente il tuo megasuperprof dopo tanto tempo, ci parli e capisce benissimo i problemi che hai incontrato nella città pallosa e medievale, ti sprona a lavorare sodo adesso, approva entusiasta il tuo progetto di nuovo paper che hai pensato, ti dice che ti seguirà lui stesso per il progetto di ricerca (e già qui ero in estasi) e...ti chiede quando vuoi andare all'estero così lui e il suo allievo prof. "sono-immanicatissimo-con-gli-stati-uniti" ti possono fare le presentation letters!
che bello, che falicità...il mondo ti sorride, ti sorride così tanto che dimentichi perfino quanto la notte bianca sia stata oggettivamente una cagata molto più scadente di quella dell'anno precedente.
Te ne freghi che iniziative come quella spesso ti ricordano quanto la gente fondamentalemnte ti ripugna, perchè è brutta, perchè è scema, perchè spesso puzza.
Te ne freghi che ieri sera tutta la tua città era cosparsa di fricchettoni incapaci di suonare i loro bonghi del cazzo che, ebeti e felici, spaccavano i maroni col loro pimpampum, proprio come decantato dal famoso poeta.
Lo ammetto, c'era un quantitativo di gnocca immenso. Pauroso: Inizio davvero a credere che nella mia opulenta ma provinciale cittadina padana ci sia un aria particolare che facilità la nascita di certi esemplari di prima qualità.
Ma (perchè c'è sempre un ma), in occasioni come quelle le ragazze fiche si sentono ancora più fiche. Sono tirate come non mai, trasudano altezzosità.
Anche quando magari sotto sotto sono più normali di quanto si pensi, tolto un quintale di trucco, cerone, magie da parrucchiere, jeans attillati e tacchi di mezzo metro.
In questi casi il mercato è proprio overpriced, credo sia tutto sommato improbabile fare buoni affari.
Pazienza...in tutte le cose l'importante è attendere il momento appropriato.
E qui nessuno ha fretta.
Tuesday, May 20, 2008
Ravished by the supreme essence of beauty
Non ho parole, capita così di rado.
Ascoltare una canzone, leggere delle parole e precipitare nell'esatto mood che la canzone sembra volerti comunicare.
Sono sempre stati tra le mie band preferite, ma da oggi in poi per i Cocteau Twins proverò un amore particolare.
Ed è tutto merito di questo.
Qui il meraviglioso testo.
SEEKERS WHO ARE LOVERS
Brush by gracefully
A love as big as a risk
Fills you up
And you can't look on
The breath of god in my mouth
A love you can taste
God get some paste
He and I, breath to breath
Clothed in saliva
Healing thru your arm
I cant stop hungering for the worst
I forgot the use
My head fall out the sky
And crashed into my palms
Jesus God valentine
Love
On the tip of it
The old rivers lack of other sweet scents
So sweet
You are a woman just as you are a man
Creeping on the Gas
Is a magic love, like,
Like a Flights, clouded peak
I was choking on the blood
Whose camouflages, lack of soul
Whose misty fire, muses soul
Kneeling by the harm
Which is promising the way
His poor essence, under the truth
love and heart polish itself
I slid my heels but slowly ran
So send Lucifer into hell
In questi casi non mi sento di dire altro se non grazie.
Ascoltare una canzone, leggere delle parole e precipitare nell'esatto mood che la canzone sembra volerti comunicare.
Sono sempre stati tra le mie band preferite, ma da oggi in poi per i Cocteau Twins proverò un amore particolare.
Ed è tutto merito di questo.
Qui il meraviglioso testo.
SEEKERS WHO ARE LOVERS
Brush by gracefully
A love as big as a risk
Fills you up
And you can't look on
The breath of god in my mouth
A love you can taste
God get some paste
He and I, breath to breath
Clothed in saliva
Healing thru your arm
I cant stop hungering for the worst
I forgot the use
My head fall out the sky
And crashed into my palms
Jesus God valentine
Love
On the tip of it
The old rivers lack of other sweet scents
So sweet
You are a woman just as you are a man
Creeping on the Gas
Is a magic love, like,
Like a Flights, clouded peak
I was choking on the blood
Whose camouflages, lack of soul
Whose misty fire, muses soul
Kneeling by the harm
Which is promising the way
His poor essence, under the truth
love and heart polish itself
I slid my heels but slowly ran
So send Lucifer into hell
In questi casi non mi sento di dire altro se non grazie.
Sunday, May 18, 2008
my personal burden
Che palle non ne posso più.
Sto paper che devo finire mi sta uccidendo, sono stanco e mi manca la classica trovata geniale per chiuderlo.
Anche se da un angolatura molto più girgia e ceto meno stimolante inizio a capire come si può sentire l'artsta a corto di ispirazione.
Che bello eh, io che ho sempre pensato che non avrei mai voluto fare l'artista di alcun tipo proprio per non essere alla totale mercè di queste insicurezze.
L'unica cosa positiva è che ho imparato a fare Wandering di James Taylor con la chitarra. E mi viene piuttosto bene...
Al che un osservatore accorto potrebbe legittimamente chiedere "ma perchè invece che farti le seghe su 'ste canzoncine pure troppo sdolcinate, non ti spremi meglio le meningi sul paper???"
Risposta pronta :"perchè l'essere umano non è perfettamente razionale, anzi non lo è nemmeno negli ambiti in cui teoricamente dovrebbe esserlo di più, come l'esposizione finanziaria al rischio, hai presente i subprime, in questo campo perfino un soggetto ultrasofisticato con conoscenza qasi perfetta blablabla..." e a questo punto l'interlocutore s'addormenterebbe e nel sonno morirebbe di noia.
P.S. stanotte ho sognato che salvavo una ragazza dallo stupro, non è che sto diventando troppo bravo ragazzo, no perchè se da un lato contribuire all'ordine pubblico l'ho sempre ritenuta una cosa meritoria, è anche vero che i ragazzi troppo bravi non trombano mai e se trombano trombano male...perciò non so se voglio essere annoverato tra di loro, almeno c'avessi dei superpoteri...
Sto paper che devo finire mi sta uccidendo, sono stanco e mi manca la classica trovata geniale per chiuderlo.
Anche se da un angolatura molto più girgia e ceto meno stimolante inizio a capire come si può sentire l'artsta a corto di ispirazione.
Che bello eh, io che ho sempre pensato che non avrei mai voluto fare l'artista di alcun tipo proprio per non essere alla totale mercè di queste insicurezze.
L'unica cosa positiva è che ho imparato a fare Wandering di James Taylor con la chitarra. E mi viene piuttosto bene...
Al che un osservatore accorto potrebbe legittimamente chiedere "ma perchè invece che farti le seghe su 'ste canzoncine pure troppo sdolcinate, non ti spremi meglio le meningi sul paper???"
Risposta pronta :"perchè l'essere umano non è perfettamente razionale, anzi non lo è nemmeno negli ambiti in cui teoricamente dovrebbe esserlo di più, come l'esposizione finanziaria al rischio, hai presente i subprime, in questo campo perfino un soggetto ultrasofisticato con conoscenza qasi perfetta blablabla..." e a questo punto l'interlocutore s'addormenterebbe e nel sonno morirebbe di noia.
P.S. stanotte ho sognato che salvavo una ragazza dallo stupro, non è che sto diventando troppo bravo ragazzo, no perchè se da un lato contribuire all'ordine pubblico l'ho sempre ritenuta una cosa meritoria, è anche vero che i ragazzi troppo bravi non trombano mai e se trombano trombano male...perciò non so se voglio essere annoverato tra di loro, almeno c'avessi dei superpoteri...
Wednesday, May 14, 2008
un leggero calcio nelle balle

Bene, capita che per un sacco di mesi tu fai mille cose, capita che per fare bene un lavoro che ti ha commissionato il supermegaiperprof lo lasci da parte. Per troppo tempo in effetti, dando la precedenza anche ad altre cose che poi si sono rivelate un po' delle stronzatine.
Poi ti rendi conto che hai perso troppo tempo, quindi ti muovi, scrivi e scrivi cose intelligenti, arrivi ad un ottimo punto del lavoro. Ti rendi conto che sono forse un po' troppi mesi che non ti fai sentire dal prof ma pensi che tanto appena lo farai gli preparerai una gradita sorpresa in quanto non solo potrerai il lavoro ma anche un progetto che pensi sia molto sensato, e tante belle notizie sul tuo futuro, un futuro per il quale stai gettando molti semi.
Sbrighi le ultime altre fatiche pensi di telefonargli per dargli un assaggino delle novità ma non lo trovi in studio. Ma tutto sommato non dai importanza a ciò, che nel giro di pochi giorni tutto il lavoro sarà fatto.
Poi capita che proprio mentre stai studiando ti chiami un numero ed un brivido ti pervada, al cellulare risponde una voce "sono il supermegaultraprof, allora che fine ha fatto lei?è da tanto che non la sento" " e tu a speigare che di lì a poco lo avresti chiamato che hai avuto un sacco di noie dal PhD e che giusto la prossima settimana vorresti venire a trovarlo per portargli il lavoro finito e renderlo partecipe delle novità. "benissimo, mi chiami lunedì che così ci accordiamo".
Okay è andata e ne sei uscito per ora benino. Però cazzo questo suo zelo mi ha proprio rotto le uova nel paniere.
Ma la cosa più buffa è stata proprio la frase del superprof "sa, stavo scorrendo la mia rubrica sotto la P e ho visto il suo nome, e mi sono detto 'ma da quanto non lo sento questo qui?'"
Grazie mondo per avermi regalato un altro momento di divertente paranoia.
Sunday, May 11, 2008
tra lieti sogni e dura realtà

Ogni tanto mi capita di sognare delle città. Città bellissime, con contorni turriti e tra i vicoli palazzi antichi che nascondono cortili con fontane.
Ma la cosa più bella è che quelle città non sono altro che la mia città, dove sono nato e dove almeno nei weekend torno a vivere.
E' come se in sogno l'abbellissi, innalzassi dal nulla interi quartieri che nella realtà non esistono, e la cosa più divertente è che ogni tanto mi capita di sognare la stessa visione di essa più di una volta.
Ed è molto strano mentre in sogno contemplo un quartiere fatto di grattacieli con doccioni e semicolonne molto in stile gotham city (o lower manhattan...) circondati dal verde, dire:" ah sì, questo è il quartiere *** edificato nell'anno ***, è da un po' che non ci passavo, però , che bello!".
Sembrerà strano ma questi sono i sogni che mi rendono più sereno e felice. E al risveglio la mia città, invece di deludermi per il suo aspetto decisamente meno suggestivo, la amo ancora di più, come se avesse trattenuto un pizzico di quel carattere un po'magico che il sogno le imprime.
Passando a cose molto meno eteree, questa settimana sarà allucinante, avrò mille cose da fare e da fare possibilmente bene. Sono assolutamente tediato e non vedo l'ora che per lo meno sia martedì sera e le prime due cose siano andare per il verso giusto.
Per ora mi cullo pensando all'anno prossimo quando finalmente il dottorato significherà dedicarmi davvero al mio bellissimo progetto di ricerca, che queste attività che mi impongono mi costringono a trascurare.
E pensare che la mia vita tornerà in parte anche a Bologna e magari con qualche scappatella oltreoceano...
Upper west side, where my heart lies...
l'immagine è sketch, Gotham City "the grey slabs which shoot skywards speak of soulless people dwarfed by fear"[Ref: Marriott, John, Batman: The Official Book of the Movie (London, The Hamlyn Publishing Group Ltd., 1989), p. 88] by Anton Fust
Monday, May 5, 2008
strange days

Eh sì, giorni piuttosto densi di emozioni questi.
Finalmente nella mia città natale si sono viste una serie di iniziative davvero belle che hanno richiamato un sacco di gente.
Sono stato in compagnia di gente davvero simpatica, ho bevuto - come il mio solito - quantità smodate di alcool, e ho fatto le quattro praticamente tutte le sere.
Ora, al di là dell'impatto che tutto ciò avrà sul mio fisico, dovrei chiudere questo bel quadretto sommariamente abbozzato dicendo che sono "molto felice però anche un po'triste perchè da domani ricomincia la solita routine".
Invece no, o meglio: non sono così scemo da pensare che la mia solita routine sia una gran figata, ma nemmeno una tale merda. Dopo tutto ho avuto la fortuna di scegliermela, non è solo il frutto di un compromesso o di qualcosa che ho dovuto accettare per forza di cose.
Sento molte persone che conosco obbligate ad orari pesantissimi e a lavori che sono soluzioni provvisorie o di ripiego, in attesa che giunga la buona occasione.
Io ho gli orari più flessibili che ci siano, decido io come e quando lavorare e tutto sommato, nonostante mi lamenti spesso di come le cose potrebbero mutare in meglio, realizzo che ho l'immensa fortuna di essere quantomeno già incamminato sulla strada che vorrò seguire.
E'vero, siamo partiti da poco e il percorso ancora non dà molte soddisfazioni, ma almeno ci sono, l'ho trovato sulla mappa, ora devo solo farmi il mazzo per andare avanti. ("disse così e il giorno successivo la sua vita si mutò in merda...un classico")
Ma c'è un'altra cose che ogni tanto mi inquieta, da un lato la facilità che ho nel socializzare con le persone, del resto è sempre stato così, sono piuttosto empatico e mi viene abbastanza spontaneo pormi nel modo giusto.
Dall'altro, la incredibile difficoltà che ho nel trovarmici totalmente in sintonia.
Eì come se riuscissi a trovarmi bene con tutti, ma alla fine in reale e profonda sintonia con nessuno.
Quanto c'è di artefatto in tutto ciò?
Questa non è una condizione vissuta con dolore o che altro, al massimo con un poco di straniamento, non mi complica affatto concretamente la vita. Con le persone ci sto benissimo, ci convivo, mi diverto credo di ricevere da loro e di dare loro in modo assolutamente naturale. Ma questo è divertimento, piacevole ma superficiale.
Se penso invece che prima o poi dovrò rimettermi in gioco e magari lo scopo della mia vita tornerà ad essere la ricerca di qualcuno con cui trascorrerla insieme un po' più durevolmente rispetto alle baldorie serali, beh ora come ora mi sembra un' impresa difficile.
Spero davvero che la vita si riconfermi quella sorprendente fucina di novità che per metà è (per l'altra metà è uno spruzza-concime merdoso a pressione immensa e ogni tanto dotato pure di mirino).
Per ora posso al massimo ribattezzarmi "lupo solitario"*, che fa decisamente molto sfiga.
* chissà se averlo linkato richiamerò qui qualche nerdacchione patito di giochi di ruolo. A me comunque già alle medie, quando ero un accanito lettore di libri-game, la serie "lupo solitario" non la sopportavo, era come la juventus: piaceva a tutti anche a chi di queste cose non ne capiva un cazzo.
Thursday, May 1, 2008
Invettiva contro la Spagna (e chi la idolatra)

Allora, preliminarmente: so benissimo che Aznar è stato un politico di destra molto migliore di di quelli nostrani, e che Zapatero idem a sinistra, lo so che la Spagna sta spazzando via decenni di immobilismo totalitario e bigotteria estrema e sta cercando molto più dell'Italia di diventare un paese moderno, e finora sembra avere le carte in regola per riuscirci.
Però. Però mi sono rotto il cazzo di tutta 'sta gente che solo perchè ha letto una volta sull'Unità che "la Spagna è più figa di noi" allora improvvisamente ne diventa strenua difensore, profondendosi nel più imbarazzante repertorio di frasi fatte.
Tra le quali:
- "oh, la Spagna ci ha superati ora, conviene andare a lavorare lì perchè tra poco saranno più ricchi di noi". Allora, a parte che non è vero che la Spagna ci abbia superato, ma era stata solo una boutade di Zapatero per accaparrarsi consensi elettorali, è sicuraente vero che stanno crescendo più di noi, ma è anche vero che noi siamo un paese diviso in due: il nord alla Spagna dà un mare di merda. Tutto lo sviluppo della Spagna è prevalentemente concentrato a Barcellona e Madrid, andate in estremadura e vedrete che a confronto la Calabria sembra Pasadena.
- "ora tutti gli architetti vanno in Spagna perchè è lì che si aprono nuove opportunità". E' una frase così futile che non la comento nemmeno, spero solo che tutti questi piccoli novelli Calatrava si cavino dalle balle e vadano a vedere quanto tutto è fico lì, davvero, auguro loro ogni bene purchè si cavino dalle balle visto che gli architetti in Italia sono l'unica categoria che come sovrannumero batte gli avvocati.
-"loro sì che hanno saputo fare delle riforme economiche intelligenti...e i risultati si vedono, eccome!" Questa frase in realtà, come ho detto in apertura, sarebbe condivisibile, senonché il 90% delle volte proviene dalla bocca di gente che non ha la minima idea di quello che sta dicendo. Ma come, fino all'altro giorno riuscivi a stento a tenere la contabilità della tua paghetta ed oggi bofonchi del disavanzo pubblico e della crescita spagnola come fossi un novello Giavazzi?! Lasciamo perdere...
Poi tutte 'ste solite cazzate, del sole, del calore della gente, di tutto che è più figo e più buono, mio dio che palle! Tutto questo ormone volante per la Spagna e l'animo latino, oltre a spingermi quasi a simpatizzare con quei simpatici orsetti celtici dei leghisti mi fa venire voglia di urlare a mo' di protesta che io sono fiero di amare i posti nebbiosi, brumosi, nuvolosi! Dove c'è una cultura ed un modo di essere diverso da quello mediterraneo, latino, dove la gente tendenzialmente si fa i cazzi propri, doveno NON conscono la Carrà, dove Ramazzotti non vende un cazzo, dove i balli sensuali non sono accompagnati da nacchere che triturano i maroni, ma da sani e veraci strusciamenti tra esemplari dei due sessi (o anche dello stesso sesso per chi vuole, che qui non si è affatto bigotti), dove il mare non confina col maghreb ma con lande fredde e popolate di orsi, e soprattutto dove si parla inglese,e non una fottuta lingua neolatina!
ecco.
So di essere oltremodo becero e volutamente eccessivo, ma quando ce vò ce vò.
D'ora in avanti sarò più "mild", lo prometto.
Thursday, April 10, 2008
the day after
Bene, potrei scrivere di come per l'ennesima volta non sono contento del mio paese.
Ma visto che odio le prefiche che sanno solo istericamente urlare quanto è tutto merda, ci tengo a precisare che nel mare di guano nel quale rischieremo di affogare nei prossimi anni almeno due risvolti positivi potrebbero esserci. Giusto due cose che potrebbero in questo scenario cupo regalare qualche soddisfazione.
1 - Il federalismo fiscale Se è fatto come si deve farà si che il gettito fiscale raccolto al nord non sia più bruciato (o lo sia in misrua minore quantomeno) per foraggiare vergognose inadampienze o peggio loschi affarismi del sud, quale quello dei rifiuti in Campania. I soldi prodotti in una regione è giusto che rimangano in massima parte al servizio della comunità che li produce. E' molto più liberale come impostazione. E forse finalmente inchioderà il sud alle sue responsabilità e farà forse comprendere che, non potendo più parassitare i soldi che piovono da Roma, è necessario produrre ricchezza non sommersa se si vuole che il proprio territori e le proprie condizioni di vita migliorino.
E comunque io sono sempre stato in ogni caso profondamente federalista, proprio perchè l'accentramento del potere è sempre meno liberale della sua attribuzione locale e periferica.
2 - le sinistre e le destre estreme sono fuori dal parlamento questa è comunque un'ottima notizia, basta coi Caruso o con gli Storace, basta coi veti ed i ricatti d ciascuna di queste due categorie politiche inattuali. Un sistema come meno partiti che magari si comportino in modo dialettico è comunque da preferire, perchè in un contesto in cui si richiede al paese una profonda ripresa economica, non sarebbe nemmeno possibile iniziare un serio percorso di riforme se anche il partino con il 2% detiene di fatto un potere di blocco.
Io spero che queste due notazioni trovino un riscontro. Nel mare di guano di cui sopra, sarebbero una piccola zattera.
Ed ora voglio lasciarvi con un talentuosissimo duo, che oltre ad essere oggettivamente bravissimi a suonare (sentire su youtube le loro cover geniali e stralunate per credere), sono riusciti a rendere delicatamente commovente anche questa canzoncina che mi cantava da bimbo mia nonna.
Ma visto che odio le prefiche che sanno solo istericamente urlare quanto è tutto merda, ci tengo a precisare che nel mare di guano nel quale rischieremo di affogare nei prossimi anni almeno due risvolti positivi potrebbero esserci. Giusto due cose che potrebbero in questo scenario cupo regalare qualche soddisfazione.
1 - Il federalismo fiscale Se è fatto come si deve farà si che il gettito fiscale raccolto al nord non sia più bruciato (o lo sia in misrua minore quantomeno) per foraggiare vergognose inadampienze o peggio loschi affarismi del sud, quale quello dei rifiuti in Campania. I soldi prodotti in una regione è giusto che rimangano in massima parte al servizio della comunità che li produce. E' molto più liberale come impostazione. E forse finalmente inchioderà il sud alle sue responsabilità e farà forse comprendere che, non potendo più parassitare i soldi che piovono da Roma, è necessario produrre ricchezza non sommersa se si vuole che il proprio territori e le proprie condizioni di vita migliorino.
E comunque io sono sempre stato in ogni caso profondamente federalista, proprio perchè l'accentramento del potere è sempre meno liberale della sua attribuzione locale e periferica.
2 - le sinistre e le destre estreme sono fuori dal parlamento questa è comunque un'ottima notizia, basta coi Caruso o con gli Storace, basta coi veti ed i ricatti d ciascuna di queste due categorie politiche inattuali. Un sistema come meno partiti che magari si comportino in modo dialettico è comunque da preferire, perchè in un contesto in cui si richiede al paese una profonda ripresa economica, non sarebbe nemmeno possibile iniziare un serio percorso di riforme se anche il partino con il 2% detiene di fatto un potere di blocco.
Io spero che queste due notazioni trovino un riscontro. Nel mare di guano di cui sopra, sarebbero una piccola zattera.
Ed ora voglio lasciarvi con un talentuosissimo duo, che oltre ad essere oggettivamente bravissimi a suonare (sentire su youtube le loro cover geniali e stralunate per credere), sono riusciti a rendere delicatamente commovente anche questa canzoncina che mi cantava da bimbo mia nonna.
Saturday, April 5, 2008
A kick in the eye
Caustici, diretti ed intelligenti, nei momenti di incazzatura mi aiutano a prendere mentalmente a cazzotti gli stronzi (che a prenderli davvero a pugni si rischia la denuncia, mannaggia questo paese moralista che non conosce la stronzeria, l'esaltazione della stupidità e la crassa ignoranza come scriminanti...)
Un po' di politica, che è stagione...
Dunque, secondo il test di Repubblica io sarei così:
la cosa che mi rassicura è che è abbastanza corrispondente alla realtà (economically conservative + socially liberal = libertarian), però la nota deprimente è che in Italia nessuno dei candidati è presente nello spicchio di grafico in cui sono presente io.
In realtà già lo si sapeva, ma sentirserlo ripetere dispiace. Allora mi sono rifatto anche il vero political compass, basato su domande più serie e stringenti. e sono uscito così:

non c'è nulla da fare, sono condannato ad un eterno voto col naso turato, almeno in questo paese.
Così, come convenuto con un mio amico , nel breve periodo voterò per chi si avvicini il più possibile alla mia posizione, nel medio vedrò di migrare verso lande in cui la mia posizione sia meglio rappresentata.
la cosa che mi rassicura è che è abbastanza corrispondente alla realtà (economically conservative + socially liberal = libertarian), però la nota deprimente è che in Italia nessuno dei candidati è presente nello spicchio di grafico in cui sono presente io.
In realtà già lo si sapeva, ma sentirserlo ripetere dispiace. Allora mi sono rifatto anche il vero political compass, basato su domande più serie e stringenti. e sono uscito così:

non c'è nulla da fare, sono condannato ad un eterno voto col naso turato, almeno in questo paese.
Così, come convenuto con un mio amico , nel breve periodo voterò per chi si avvicini il più possibile alla mia posizione, nel medio vedrò di migrare verso lande in cui la mia posizione sia meglio rappresentata.
Friday, April 4, 2008
Finalmente a casa...
Dopo un'estenuante settimana si torna a casa, ci si fa una lunga doccia, si sbrigano alcune faccende relative all'estate ventura che si spera sia a stelle e strisce, ci si caga letteralmente addosso dalla paura perchè controllando l'estratto della carta di credito si pensa che ce la abbiano clonata, ci si rincuora un po' perchè ci si ricorda che forse quella spesa che non ci torna altro non è che l'albergo di Roma che non è ancora stato registrato, si pensa a cosa fare la sera e si auspica che il programma includa parecchio alcool. Tanto così, per dimenticare la fatica.
P.S. ho scoperto questo e devo dire che è meglio di questo, che comunque è meglio di questo, che in ogni caso è ottimo.
P.S. ho scoperto questo e devo dire che è meglio di questo, che comunque è meglio di questo, che in ogni caso è ottimo.
Saturday, March 29, 2008
la mia vita molesta

Allora, recapitoliamo:
Mercoledì scorso: colloquio dinanzi all'ordine, io mi immaginavo una scena Fantozziana tipo
- "dottor Feddi, entri e si segghi!"
- "ma sublime eccellenza, secondo il mio umilissimo parere in questa stanza non vi è alcuna sedia..."
- "SI SEGGHI LE HO DETTO! MERDACCIA!"
ed io che simulavo di essere seduto comodamente sulla sedia che non c'era.
Niente di tutto ciò, c'era un avvocato anziano accanito fumatore che era estremamente gentile ed amichevole. E' andato tutto bene.
Poi parto per Roma, la sera la riunione è positiva ed il mio lavoro sembra apprezzato (e meno male!).
Poi di sera dopo una abbondante cena cinese, vado a farmi un giretto per Roma by night in tutta calma. Un giro davvero bellissimo, con due "pecche" divertenti, primo: un americano mulatto e grassoccio terribilmente gaio mi attacca pezza chiedendomi la strada per poi mettere su un fare da provaccione e facendomi pure l'occhietto! cazzo manco nei film di pierino avevo mai visto una versione così stereotipata di avances gay...fortunatamente, realizzato che non c'è trippa per gatti, se ne va salutandomi.
Poi è la volta del puttanone slavo, che mi chiede da che parte si va per piazza navona e se l'accompagno, io (visto che 'sta qua si vedeva lontano un miglio che era una che in borsetta poi aveva la macchinetta per strisciarci la carta di credito a fine serata...) le dico che ho fretta, allora lei sorride ed indica il mozzicone di toscano che stavo fumando, me lo riaccende e chiede se può dare una boccata, glielo passo e lei colleziona una memorabile figura da idiota perchè aspira il fumo e quasi ci muore soffocata.
Vabbè, nella città eterna si fanno incontri curiosi.
Ieri invece festa di laurea di un mio amico bocconiano. Che dire? le donne bocconi sono proprio come uno strumento finanziario overpriced, tanto tirate e fashion, se ne danno a tonnellate, ma stringi che ti stringi nella sostanza non sono nulla di che..
proprio come uno strumento overpriced bisogna forse aspettare il loro crollo, crollo emotivo e sentimentale che avverrà appena inizieranno a lavorare 16 ore al giorno in una prestigiosissima merchant bank come schiave di infimo livello e il ticchettio dell'orologio biologico si farà sentire più sferzante...oggi come oggi "there's no room for any good deal!" :)
ora torno nel mio malebolge di treni, studio, lavoro, insonnia e altre amenità varie...ricordatemi come uno che non amava la gente.
Sunday, March 23, 2008
vivere in piedi

Ogni tanto succedono cose che non ti aspetti, succede che vieni sfiorato da qualcosa di inaspettato che ti fa riflettere e sai che andrai a letto con un umore radicalmente mutato. Non per forza migliore o peggiore, semplicemente diverso.Molto.
Succede che passi tutta la domenica pasquale in casa, a leggiucchiare qua e là un po' su internet un po' su libri che apri e richiudi stancamente nella più completa indolenza. Arriva la sera e ti senti l'appendice della tua poltrona, la testa inizia a fare male per le troppe ore davanti al monitor. Il senso di colpa inizia ad affiorare perchè in realtà c'erano mille modi, anche standosene seduti in casa, di usare meglio quella giornata buttata, per esempio scrivendo quella relazione che devi fare urgentemente, oppure iniziando a prepararti per il colloquio davanti all'ordine forense, oppure per l'esame che simpaticamente il dottorato ti obbligherà a sostenere tra una settimana esatta.
E sale un tedio che ti spinge a non uscire, a pensare che al massimo si potrà guardare il film che danno alla tv, che è uno degli horror più truculenti che si siano mai visti, ossia nientepopodimenoche The Passion, di quel simpatico moderato teodem che è Mel Gibson.
Eppoi arrivare a sera con ancora indosso le braghe del pigiama dà fastidio, è avvilente. Allora ti decidi a metterti la camicia, i jeans, il maglione, la cravatta (che se il maglione ha lo scollo a V è d'obbligo), il cappotto ed uscire a fare due passi. Nonostante siano le 20.40, giusto due passi intorno all'isolato per prender una semplice boccata d'aria.
Mentre cammini e pensi che è un peccato avere un'afta di proporzioni titaniche in bocca, perchè con questo tempo uggioso una fumata di pipa mentre si passeggia poteva essere un piccolo sollazzo, accade l'inaspettato. Squilla il cellulare e il diplay mostra un numero insolito, non familiare ma nemmeno del tutto sconosciuto. Allora per un istante pensi "no, ma vuoi vedere che..." e rispondi, e avevi ragione.
E' proprio lei, quella tua vecchia amica, che è stata una parte essenziale di tutta la tua adolescenza, una persona alla quale sei stato molto legato ma che da tempo, da anni non sentivi più.
Perchè lei in questi anni è passata per un lungo incubo, un'esperienza sfiancante e durissima, capace di annichilirti, fagocitare non solo il fisico, ma anche ogni entusiasmo, ogni ambizione, ogni tinta allegra che rende la vita minimamente attraente.
E questo cambiamento profondo e doloroso di solito provoca anche l'allontanamento dalle persone che ti erano vicine, un po' perchè stare vicini diventa oggettivamente più difficile un po' perchè la vita cinicamente ci impone un ritmo, ci omologa su una velocità che in genere ci allontana da chi non è in grado di sostenerla. Noi accettiamo tutto ciò, spesso non ce ne accorgiamo, spesso la corrente che ci sospinge ci rende sordi. Questo meccanismo estremo in realtà è quello che ci mette anche al riparo da secche pericolose, ma è pure quello che ci fa seguire la rotta a tutti i costi incuranti delle navi che sacrifichiamo nel percorso.
Sapevo che ora stava meglio, ci eravamo rimessi timidamente in contatto tramite i mezzi geniali e vigliacchi che l'informatica ci offre. Ma da lei, così fragile e timorosa, un passo coraggioso come questo proprio non te l'aspettavi. Senti che quando ti dice chi è, ti chiede se disturba, ti saluta, la voce le trema. Ed è semplicemente strabiliante sentire che quella seplice telefonata fatta ad un tizio indolente che girava a zonzo per il centro, per qualcuno possa rappresentare un passo tanto faticoso, ma anche tanto ambito.
Se in qualsiasi momento mi fossi prefigurato una situazione del genere avrei detto che difficilmente avrei potuto viverla privo di ogni imbarazzo, di un po' d'emozione, di qualsiasi blocco. Già è difficile aprirsi con chi, seppur spavaldamente e senza alcun problema, si fa risentire dopo molto tempo, figurarsi con chi invece fa una fatica bestiale ad emettere ogni parola, ogni pensiero.
Ma invece nulla di tutto ciò succede, perchè da subito ti senti pervaso da una improvvisa consapevolezza nuova, che lava via ogni indolenza, ogni ritrosia, ogni imprecazione pronunciata a mezza bocca contro questa giornata del cazzo.
Perchè senti una voce che - al di là di ogni fatica - è terribilmente felice di parlare con te, di raccontarti, una volta liberatasi di ogni blocco, di questi anni durissimi, di sentire tu cosa fai, come vivi, di riprendere insomma il filo lasciato molti anni prima.
E percepisci la sua difficoltà, la sua profonda insoddisfazione, la fatica che ora fa nel compiere cose che per te sono stupide dal gran che ti sembrano scontate e banali. Ma senti anche dei suoi tentativi di riprendere le redini della vita nonostante la sua immensa fragilità, ricominciare a studiare con la passione di chi nello studio vede il proprio riscatto, ma con la paura di chi si sente prennemente perseguitato dall'ombra di un fallimento irreversibile.
Provi a tirarla su di morale, a distrarla e a spronarla con tutta la convizione che hai. Le riesci a parlare sinceramente, perchè nessun imbarazzo riesce ad abitare in una sfera così personale.Tu vuoi veramente che lei ce la faccia nonostante i suoi problemi. Le racconti la tua vita, di cui spesso ti lamenti ma che ai suoi occhi sembra affascinante come il più bello dei sogni. Senti che riesce ad essere sinceramente felice per te, per i traguardi che finora hai raggiunto. E tutto ciò un po' ti commuove.
Vi salutate dopo una lunga ora di conversazione, la rassicuri, la incoraggi e le garantisci che ogni volta che vorrà chiamarti tu ci sarai. E sarai felice di rispondere al telefono e di chiacchierare. E chiuso il telefono ritorni a casa e ti scorrono davanti le immagini degli anni trascorsi, che ora sembrano fotogrammi di un film surreale, della vita di altri. Ti ricodi di come vi eravate conosciuti, dei momenti in cui la accompagnavi alla corriera, finita la scuola in quelle mattine che ora ti paiono essere sempre state soleggiate e sorridenti. Delle volte in cui i problemi che ti raccontava al massimo concernevano qualche ragazzetto cretino e provincialotto con cui stava, della serenità che sembrava avere raggiunto, eppoi del crollo. E tutto ciò ti fa soffrire molto.
E ti senti in qualche modo scosso, soffri ma allo stesso tempo sei nuovamente energico. Ti rendi conto di ciò che ti circonda con quel realismo che solo il contatto con la sofferenza sa imprimere. E allora pensi che queste cose compongono davvero la vita. Che si possono fottere l'indolenza domenicale, the passion alla tv, il dilemma se chiamare o meno un amico per uscire la sera perchè ti annoi, la ragazzetta scema con cui ti trastulli scrivendole messaggini ed aspettando le sue risposte ammiccanti e si possono fottere pure gli esami e "la disciplina europea delle agenzie di rating" che aspetta ancora di essere scritta. Fottetevi. Almeno per un momento si fottano tutte queste cose insieme e più in generale tutto ciò che dal basso della sua futilità riesce comunque ad ammorbarci la vita. Perchè in parte siamo noi che gli consentiamo di soggiogarci.
Perchè dinanzi a chi in questo fiume in piena, che a noi sta stretto e che vorremmo scambiare per l'oceano, riesce con estrema fatica a ritornare a galleggiare, noi, che i queste acque sappiamo nuotarvi bene, abbiamo come minimo il dovere di esserne consci. Siamo tenuti a fare tutto ciò che ci è permesso, raggiungere ogni ambizione che la vita ci consente di perseguire, dobbiamo farlo anche per loro che non riescono, dobbiamo tenerli a mente sempre, in ogni momento di sconforto. E la nostra conquistata forza forse sarà anche per loro un aiuto, un appiglio solido. In altre parole, dobbiamo sempre ricordarci che è nostro dovere alzarci e vivere in piedi.
Sunday, March 16, 2008
shivers through my skin
Non ci sono parole davanti al sublime.
Quando un uomo ribadisce la sua immensità poco prima di spegnersi lasciandoci il più toccante di tutti i testamenti.
(Per il mondo: se la ascoltate per la prima volta senza commuovervi o almeno sentire un tremito siete delle merde. Sappiatelo.)
Saturday, March 15, 2008
Che palle...
Allora, entro i prossimi mesi devo:
- Prepararmi per l'esame del corso del dottorato del 31 marzo
- Scrivere il paper sulle agenzie di rating per Roma
- Scrivere l'articolo commissionatomi dal super-prof ormai parecchi mesi orsono
- Prendere 17 udienze entro metà maggio e sostenere due colloqui di fine semestre davanti all'ordine (quello di fine primo semestre che avevo saltato più quello di fine anno).
- Documentarmi bene sul visto e mandare l'application corretta per la summer school
- fare ( e possibilmente passare con ottimi voti) il toefl.
Okay scusate, richiamate alla mente tutte queste belle cosette devo andare in bagno, ho una crisi di nausea e di vomito...
perchè la razza umana non ha imparato da quella animale ad andare in letargo ogni tanto?
Sunday, March 9, 2008
Ricordi di gioventù

Non ho mai vissuto la mia fanciullezza secondo gli standards che vanno per la maggiore:
Da bambino non ho mai avuto gli amici "del cortile" o "del quartiere" con cui giocare a pallone. Abitavo in un grande palazzone, il cortile praticamente non c'era, in compenso c'erano le siringhe e i miei vicini erano tutti dei vecchi o comunque dei ragazzi più grandi. Mi ricordo però i figli di una coppia di campani che erano i nostri dirimpettai, erano persone molto cordiali e gentili. Ed erano vestiti in modo bestialmente anni 80.
Da ragazzino andavo in vacanza coi miei, sempre al mare e per minimo tre interminabili settimane. Ho sempre dribblato tutti i classici luoghi comuni del ragazzino al mare: non ho mai trovato la "compagnia del mare", perchè nel residence dove eravamo tutti i ragazzini o erano dei bamboccioni sfigati che giocavano al game boy tutto il giorno sotto l'ombrellone e che ancora frignavano perchè la mamma in spiaggia comprasse loro il cocco, oppure erano dei piccoli avanzi di galera,che già alle medie fumavano. Mia madre, saputo questo, non è mai stata troppo addolorata che non avessi amici, anzi tirava un sospire di sollievo.
In compenso c'erano tante ragazzine, e io stavo spesso con loro. Finchè eravamo bambini giocavamo assieme: loro ci mettevano le barbie, io i masters, e tutto sommato riuscivamo a farli convivere pacificamente in una stramba società fatta donne tutte bionde, alte due metri e mezzo e vestite alla moda e di uomini, bassi, palestratissimi e vestiti solo delle loro mutante di pelliccia d'orso.
Credo che a forza di vedermi giocare con le ragazzine i miei ad un certo punto avranno pensato: "sto qua o ci vien su finocchio o don giovanni". Sfiga vuole che non sia né l'uno né l'altro. Però in effetti una volta a dieci anni ci guadagnai un bacino sulla guancia da una ragazza veneziana, alta e carina.
Questa è stata l'unica mia storiella estiva "da mare" fino all'adolescenza. Pensavo seriamente tra noi avesse potuto continuare, probabilmente inconsapevole che Reggio e Mestre non fossero proprio una di fianco all'altra. Anzi, ora che ci penso, visto che nessuno di noi due ha mai dato ufficiale disdetta, di fatto noi stiamo ancora insieme...quest'estate saranno già sedici meravigliosi anni insieme!
Le medie sono poi un periodo peculiare, a volerne parlare ci si potrebbe scrivere un libro, basta specificare che le serate più divertenti le passavo a casa del mio amico Giongio (che poi non ho mai chiamato così) a mangiare cinese take away (le conseguenze prima o poi si faranno sentire sui miei visceri), giocare a calcetto nel suo salotto, e sopratutto a sperimentare tutti giochi che i computer offrivano a due bamboccetti come noi negli anni 90, ed erano davvero fichi! Grazie Giongio per tutto. La tua vecchia casa (che pure sarà per noi un posto mitico anche negli anni a venire), resterà nel mio cuore anche per le partite a PC Calcio e Sam e Max Hit the road che ivi avevano luogo.
Thursday, March 6, 2008
what goes around comes around
Uahauhaauhauhauahuahuahuahuahuahauhauhu! quanto godo! Non ce l'ho con lui perchè ha fatto cadere il governo strafritto del Romanone nazionale, ma perchè è il classico esempio esponente dell'italietta parassita e molesta, quella che chiagne e fotte.
Beh sapere che uno tra mille è stato messo fuori gioco almeno per questo turno non fa che famri godere.
Almeno prima che qualche altro venerabile amico gli venga in soccorso non dimentichiamo che di parla pur sempre di un ex-democristiano, veri maestri (anche quando sono campani) nell'arte del riciclaggio.
Beh sapere che uno tra mille è stato messo fuori gioco almeno per questo turno non fa che famri godere.
Almeno prima che qualche altro venerabile amico gli venga in soccorso non dimentichiamo che di parla pur sempre di un ex-democristiano, veri maestri (anche quando sono campani) nell'arte del riciclaggio.
Wednesday, March 5, 2008
Viva la Gente!

Allora, considero la misantropia una qualità. Almeno da oggi. Perchè ci sono quei giorni che proprio gli oltre 6 miliardi di persone che abitano il mondo te li senti addosso, e capisci che - anche se non siamo ad hong kong - in così tanti nel mondo ci stiamo proprio stretti.
Parti la mattina da casa per andare a farti una onesta giornata di lavoro in studio (ogni tanto ci vuole...), ti ritrovi in una stazione affollata e piovosa, con quella puzza di sporcizia bagnata come ammorbante sottofondo e scopri che causa pioggia tutti i treni sono in ritardo. No dico ma scherziamo?! Di che cazzo sono fatti i treni, di marzapane?! Forse sono così vecchi che se viaggiano con la pioggia si arrugginiscono e deragliano...
Il treno con una simpatia quasi umana si ferma sei metri prima di me, ero in compagnia di due mie amiche che dovevano vivere la stessa sventura. Così siamo costretti a correre verso il treno e a passare attravarso le solite due carrozze con quell'aria peante da stalla, così piene di gente da farci pensare al peggio.
In realtà troviamo posto di fianco ad una pazza cinquantenne coi capelli viola che appena ci sediamo si alza (misantropa anche tu? un po' ti capisco..anche io mi starei leggermente sul cazzo se mi sedessi nel posto a fianco del mio...).
Ma il bello della giornata doveva ancora venire: oggi dovevo espletare una mansione di tutto rispetto: il "superprof in seconda" (che di mega-superprof ce n'è uno solo...) mi ha chiesto di fargli da segretario in un arbitrato. Bello! wow!
NO, perchè era l'udienza in cui andavano sentiti i testi proposti dalle litigiosissime parti. Inutile specificare che erano più di una decina, ognuno dei quali doveva essere sottoposto ad un lunghissimo interrogatorio.
E' stato terribile: fino alle otto di sera sono stato a sentire gente che non capiva le domande che a loro venivano poste, che bofonchiava cose confuse cercando di dissimulare la propria ignoranza, ho visto la strizza nei loro occhi e nelle loro facce tese quasi si trovassero di fronte alla polizia giudiziaria, li abbiamo lasciati in una saletta ad aspettare per ore, si vedevano che erano incazzati neri ma non si azzardavano a dire nulla.
E allora capisci davvero la soverchiante persuasione data dal potere. Chi mai può fiatare davanti ad un collegio arbitrale composto dal "superprof in seconda", un altro super-luminare milanese del diritto, e un altro prof locale (il più innocuo del lotto in verità)?!
La cosa triste è che in un'escalation fantozziana più passavano le ore che scrivevo e più i superprof, stanchi anche loro, dettavano il verbale sempre più veloce e le mie dita erano mostruosamente sudate e quasi facevano aqua planning sulla tastiera.
La battitura dell'ultimo teste era praticamente una partitura di Rachmaninov in acido, le lettere si accavallavano e complice la mia giacca di tweed (che è piuttosto fica ma anche parecchio pesante...) stretto in una gogna di 50 gradi stavo per sentire la voce della madonna.
Tutto il resto non me lo ricordo,al termine del calvario ho fluttuato fuori dallo studio fino a che non mi sono ritrovato orora sul divano di casa nel mio amato tutone megaconfortevole. E tutto sbracato così gongolo guardando contemporaneamente su sky Silent Hill e i programmi di cucina dove ti insegnano a fare il frappè allo strudel (è vero!).
Questo è il fine ultimo della fatica, il sudato pane quotidiano: compiacersi del proprio abbruttimento e farcire il proprio cervello di cazzate. Che bello spunto di riflessione...
Saturday, March 1, 2008
piccole considerazioni pt. II
allora dicevamo:
- la terribile mensa universitaria sempre affollata tranne la sera quando servono le pietanze del giorno stesso riscaldate e riarrangiate alla bell'e meglio. L'ambiente sembra quello di un refettorio di un asilo di periferia, con quelle puzze di avanzi che ogni tanto ti sorprendono.La carne almeno è buona, ed è l'unica cosa che infatti ho mangiato per settimane rasentando la gotta ed il colesterolo a mille. E in un posto così trendy e fico chi ci poteva mangiare se non...
- il famigerato prof. L.S.: ha un background assolutamente non economico, è leftish, parla solo di eticaeticaeticaetica in ogni cosa. Volendo anche mostrarci che è economicamente conveniente essere superbuoni e tutti coloro che non sono buoni (il senso in cui lui intenda questo poi nessuno lo sa) escono dal mercato, nonostante tutto il mondo dimostri tristemente il contrario. Anche solo per questi dettagli mi suscitava un irritazione unica. Ma questo è nulla: la sua vera arma micidiale è il metodo con cui fa lezione: 4 ore di fila senza pausa (perchè 5 minuti cronometrati per un caffè NON sarano mai una pausa!) ovviamente nessun intervento è troppo gradito: non sia mai che si intacchi la pulizia della sua lectio magistralis, oppure che interrompa per un attimo il profondo godimento che quest'uomo prova nel sentire l'armonia della propria voce e la sua rutilante oratoria.
La lezione si compone di formule arcane volte a dare la dimostrazione matematica che la bontà è sempre efficiente, che i libertari sono egualitari ( e qui non sono stato zitto ed ho aggredito...e lui ha rintuzzato un po'dicendo che i "mild libertarian" lo sono), ed altre amenità. ah ovviamente la lezione era illustrata con l'aiuto di "solo" 120 slides (e non lo dico per dire, erano proprio 120!) che più che slides canoniche col loro schematismo, sembravano invece pagine di un romanzo, di 100 righe l'una scritte fitte. Tempo medio di spiegazione di una slide: 10 minuti, fate voi i conti. E l'ultimo giorno, a mo' di mostro finale del "trento's videogame" era sia di mattina che di pomeriggio per un rtotale di circa 7 ore...
almeno è finita. L'unica cosa carina di quella amena città sono le ragazze, che sono molto carine, slanciate, fini. Pura le segretaria del dipartimento e le dottorande ( che in genere sono delle racchie terribili) erano carine. Peccato che non ci sia modo, luogo ed occasionei di conoscere alcuna di esse. Perchè dopo il tramonto, come vampiri all'incontrario, spariscono tutte...
dio che tristezza, ma tanto è finita.
- la terribile mensa universitaria sempre affollata tranne la sera quando servono le pietanze del giorno stesso riscaldate e riarrangiate alla bell'e meglio. L'ambiente sembra quello di un refettorio di un asilo di periferia, con quelle puzze di avanzi che ogni tanto ti sorprendono.La carne almeno è buona, ed è l'unica cosa che infatti ho mangiato per settimane rasentando la gotta ed il colesterolo a mille. E in un posto così trendy e fico chi ci poteva mangiare se non...
- il famigerato prof. L.S.: ha un background assolutamente non economico, è leftish, parla solo di eticaeticaeticaetica in ogni cosa. Volendo anche mostrarci che è economicamente conveniente essere superbuoni e tutti coloro che non sono buoni (il senso in cui lui intenda questo poi nessuno lo sa) escono dal mercato, nonostante tutto il mondo dimostri tristemente il contrario. Anche solo per questi dettagli mi suscitava un irritazione unica. Ma questo è nulla: la sua vera arma micidiale è il metodo con cui fa lezione: 4 ore di fila senza pausa (perchè 5 minuti cronometrati per un caffè NON sarano mai una pausa!) ovviamente nessun intervento è troppo gradito: non sia mai che si intacchi la pulizia della sua lectio magistralis, oppure che interrompa per un attimo il profondo godimento che quest'uomo prova nel sentire l'armonia della propria voce e la sua rutilante oratoria.
La lezione si compone di formule arcane volte a dare la dimostrazione matematica che la bontà è sempre efficiente, che i libertari sono egualitari ( e qui non sono stato zitto ed ho aggredito...e lui ha rintuzzato un po'dicendo che i "mild libertarian" lo sono), ed altre amenità. ah ovviamente la lezione era illustrata con l'aiuto di "solo" 120 slides (e non lo dico per dire, erano proprio 120!) che più che slides canoniche col loro schematismo, sembravano invece pagine di un romanzo, di 100 righe l'una scritte fitte. Tempo medio di spiegazione di una slide: 10 minuti, fate voi i conti. E l'ultimo giorno, a mo' di mostro finale del "trento's videogame" era sia di mattina che di pomeriggio per un rtotale di circa 7 ore...
almeno è finita. L'unica cosa carina di quella amena città sono le ragazze, che sono molto carine, slanciate, fini. Pura le segretaria del dipartimento e le dottorande ( che in genere sono delle racchie terribili) erano carine. Peccato che non ci sia modo, luogo ed occasionei di conoscere alcuna di esse. Perchè dopo il tramonto, come vampiri all'incontrario, spariscono tutte...
dio che tristezza, ma tanto è finita.
Thursday, February 28, 2008
imperdibile
e non solo perchè una sua meravigliosa canzone è in un meraviglioso film che me l'ha fatta riscoprire...
Piccole Considerazioni
Non per essere ripetitivo ma questa cittadina dalla quale se tutto va bene tra circa 24 ore fuggirò a gambe levate è davvero deprimente. A meno che uno non sia P.Diddy che arrivi qui con la propria corte di nani, ballerine e sopratutto mignottoni qui davvero è difficile divertirsi. Voglio fornire un po' di spotlights su queste tre settimane penose, tanto per fare capire che se io mi lamento così tanto un motivo c'è.
Allora:
1- Il mitico "Garnì Ex-Alpi": Già il nome fa cagare,é il posto in cui siamo alloggiati, è una vera merda. E' situato in una zona a ridosso delle prime montagne. "che fico!" penserà qualche stolto, "col cazzo!" risponderei io prontamente: è nel bel mezzo della periferia più squallida, tra capannoni che fin dalla sera pullulano di nigeriane che si dedicano alla professione più antica ( e rinomata) del mondo. E' una costruzione grottescamente in stile anni settanta con quei colorini di merda tipo rosso bianco nero accostati da un daltonico, con quella tinta plasticosa che fa sembrare l'edificio fatto coi lego. L'interno è tutto di moquette, ci mancava solo che ne fosse foderata anche la tavola del cesso. E soprattutto era inquitantemente deserto. Dovevamo aprire questo edificio buio salire al terzo piano, che il secondo piano non c'era e già questo dettaglio all'inizio mi faceva pensare al classico piano fantasma dove ogni sorta di sevizia veniva praticata sugli ospiti del garnì catturati la notte, in sale piene di pezzi di studenti immersi nella formalina. In realtà semplicemente non c'è perchè appartiene all'edificio limitrofo. Ma a parte queste note di colore la cosa peggiore è che per le prime due notti l'edificio è stato gelido! Perchè quei pirla dei gestori avevano pensato bene di non accendere il riscaldamento..eh già, siamo solo nella seconda città più a nord d'Italia, in una regione che è 100% montagna, a che cazzo serve il riscaldamento??? bastano le copertacce di lana dura e polverosa che manco un mulo le vorrebbe come propria gualdrappa... Acceso il riscaldamento la terza sera, era bellissimo rimirare all'imbrunire dalla mia finestra, scostate le tende polverose, il suggestivo panorama dolomitico composto da: una sede degli alpini locali ricavata in un prefabbricato quadrato, una fabbrica, una superstrada, i binari del treno...e le immancabili puttane. Eh perchè del trentino uno può dire tutto ma non che manchi il bel paesaggio!
La tanto decantata sala ricreativa al primo piano era senza corrente elettrica con una televisione che, al pari di tutte le altre nell'edificio, quando c'era poca foschia prendeva tre canali uno dei quali era telepadania.
- Il prof. L.S. ...è il più mostruoso di tutti, la più teribile delle iatture, ma domani ho l'ultimo round con lui quindi me lo tengo per la seconda parte del post
- il prof. L.A. giovane e bravo nella sua materia, ossia Game theory, le sue lezioni mi sono mediamente piaciute, anche se della disciplina nata da quel picchiatello di John Nash è decisamente un talebano per sua stessa ammissione "Sapete ragazzi...io vedo equilibri di nash dappettutto!" (vantatene pure...io invece penso che se non accendo e spengo la luce trenta volte quando esco da una stanza la mia famiglia muore), certo non molto ecumenico all'interno di un dottorato che vorrebbe gettare dei ponti tra giuristi ed economisti "voi giuristi per me siete dei mostri...io proprio non avrei mai studiato legge, appena sento la parola "fattispecie" io spengo il cervello" (una parola certamente difficile...fattispecie! uh!). Comunque simpatico, dopo le lezioni terribili di L.S. uno prof che si limita a due ore la mattina e due il pomeriggio è comunque da amare come un padre.
altre delle numerose chicche nella prossima puntata
Allora:
1- Il mitico "Garnì Ex-Alpi": Già il nome fa cagare,é il posto in cui siamo alloggiati, è una vera merda. E' situato in una zona a ridosso delle prime montagne. "che fico!" penserà qualche stolto, "col cazzo!" risponderei io prontamente: è nel bel mezzo della periferia più squallida, tra capannoni che fin dalla sera pullulano di nigeriane che si dedicano alla professione più antica ( e rinomata) del mondo. E' una costruzione grottescamente in stile anni settanta con quei colorini di merda tipo rosso bianco nero accostati da un daltonico, con quella tinta plasticosa che fa sembrare l'edificio fatto coi lego. L'interno è tutto di moquette, ci mancava solo che ne fosse foderata anche la tavola del cesso. E soprattutto era inquitantemente deserto. Dovevamo aprire questo edificio buio salire al terzo piano, che il secondo piano non c'era e già questo dettaglio all'inizio mi faceva pensare al classico piano fantasma dove ogni sorta di sevizia veniva praticata sugli ospiti del garnì catturati la notte, in sale piene di pezzi di studenti immersi nella formalina. In realtà semplicemente non c'è perchè appartiene all'edificio limitrofo. Ma a parte queste note di colore la cosa peggiore è che per le prime due notti l'edificio è stato gelido! Perchè quei pirla dei gestori avevano pensato bene di non accendere il riscaldamento..eh già, siamo solo nella seconda città più a nord d'Italia, in una regione che è 100% montagna, a che cazzo serve il riscaldamento??? bastano le copertacce di lana dura e polverosa che manco un mulo le vorrebbe come propria gualdrappa... Acceso il riscaldamento la terza sera, era bellissimo rimirare all'imbrunire dalla mia finestra, scostate le tende polverose, il suggestivo panorama dolomitico composto da: una sede degli alpini locali ricavata in un prefabbricato quadrato, una fabbrica, una superstrada, i binari del treno...e le immancabili puttane. Eh perchè del trentino uno può dire tutto ma non che manchi il bel paesaggio!
La tanto decantata sala ricreativa al primo piano era senza corrente elettrica con una televisione che, al pari di tutte le altre nell'edificio, quando c'era poca foschia prendeva tre canali uno dei quali era telepadania.
- Il prof. L.S. ...è il più mostruoso di tutti, la più teribile delle iatture, ma domani ho l'ultimo round con lui quindi me lo tengo per la seconda parte del post
- il prof. L.A. giovane e bravo nella sua materia, ossia Game theory, le sue lezioni mi sono mediamente piaciute, anche se della disciplina nata da quel picchiatello di John Nash è decisamente un talebano per sua stessa ammissione "Sapete ragazzi...io vedo equilibri di nash dappettutto!" (vantatene pure...io invece penso che se non accendo e spengo la luce trenta volte quando esco da una stanza la mia famiglia muore), certo non molto ecumenico all'interno di un dottorato che vorrebbe gettare dei ponti tra giuristi ed economisti "voi giuristi per me siete dei mostri...io proprio non avrei mai studiato legge, appena sento la parola "fattispecie" io spengo il cervello" (una parola certamente difficile...fattispecie! uh!). Comunque simpatico, dopo le lezioni terribili di L.S. uno prof che si limita a due ore la mattina e due il pomeriggio è comunque da amare come un padre.
altre delle numerose chicche nella prossima puntata
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